sabato 29 giugno 2013

la banda della posta - dagarola (2013)

apprezzato cantautore, poetico e a tratti visionario, vinicio capossela, per la prima volta, si presenta come produttore per primo ballo, album d’esordio della banda della posta di calitri, suo paese d’origine. Il disco è stato realizzato con la stretta collaborazione di “asso” stefana e taketo gohara
pubblicato il 25 giugno, contiene 20 brani tipici di questa zona irpina, con sonorità degli anni ’20 e ’30, che spaziano tra polka, mazurka, quadriglie, paso doble e tarantelle. si tratta di ballate che hanno segnato l’infanzia e la formazione di vinicio e che i musicisti della banda suonavano agli sposalizi negli anni ’50. un evento quest’ultimo che, in quel periodo, costituiva l’occasione principale di musica, incontro e ballo. nei successivi anni sessanta le tastiere elettroniche hanno preso il sopravvento, gli sposalizi sono diventati matrimoni e al posto di un repertorio ormai considerato antico, sono arrivati sia il liscio che il piano bar. qualche anno fa, un gruppo di attempati suonatori, inossidabile al trascorrere del tempo, si è ritrovato nella piazza del paese, di fronte all’ufficio postale. a chi domandava a tottacreta, matalena, il cinese, parrucca - questi alcuni dei loro nomi di battaglia – cosa facessero appostati lì davanti, rispondevano che erano di guardia per controllare l’arrivo della pensione. quando l’assegno arrivava, sollevati, con la naturalezza e semplicità che li ha sempre contraddistinti, toglievano gli strumenti dalle custodie e si facevano una suonata. capossela, innamoratosi della storia di questi musicisti, a distanza di cinquant’anni circa dal loro debutto, ha deciso di rilanciare il loro genuino talento, prima attraverso importanti esibizioni live (la banda lo ha infatti accompagnato sia durante il my festival che al concerto del primo maggio) sia attraverso il debutto discografico. per festeggiare quest’ultimo evento, proprio a calitri, dal 28 al 30 agosto (tre giorni, come duravano i matrimoni) si terrà l’anteprima del nascente festival calitri sponz fest. un’ occasione per conoscere musiche, culture, tradizioni relative al rito dello sposalizio e che, nella serata finale, vedrà l’esibizione di capossela & la banda della posta.
nel video, relativo all’esecuzione dal vivo di un tipico canto popolare della zona intitolato dagarola, emerge tutta la forza di queste melodie, in apparenza quasi umili, che coinvolgono da subito, generando una deliziosa dose di buon umore e voglia di ballare.

venerdì 28 giugno 2013

bobby soul - insieme (2013)

nasce da una “passione a vita“ per la musica nera il nome d’arte bobby soul, che all'anagrafe corrisponde ad alberto de benedetti.
appena passati i trent'anni, abbandona il lavoro in banca, sbalordendo famigliari ed amici. grazie all'incontro con bob quadrelli, andrea ceccon, vittorio della casa (personaggi che hanno davvero dato una svolta alla scena musicale genovese di quegli anni), abbraccia a tempo pieno la professione artistica.
inizia da le voci atroci, gruppo “a cappella” dalle vertiginose e bizzarre performance vocali, prosegue con i sensasciou, spiazzante unione tra funk e canto in dialetto genovese e poi con i blindosbarra, sicuramente una delle più importanti funk band italiane di sempre. ha all'attivo diversi dischi a suo nome e numerose altre collaborazioni (tra cui il progetto di poesia in musica contesti scomodi, trasformatosi recentemente ne la decima vittima). il tutto, attraverso un percorso lungo più di 20 anni che ha visto bobby girare in lungo e in largo l’italia e non solo, per portare, con autentico amore, un po’ ovunque la sua musica. lo scorso aprile è uscito live at mag mell, primo album dal vivo e primo in acustico nella carriera dell’artista genovese. 
l'idea iniziale era quella di adattare la sua musica, fortemente connotata dal ritmo e dalle influenze stilistiche afro-americane, ad una situazione di duo o trio acustico. questo per sopperire alla contingente situazione economica, che ha portato alla chiusura di molti locali che potevano ospitare un'intera band. il numero impressionante di richieste ricevute da parte di piccoli locali, per lo più nel giro del blues, ha trasformato il tutto. partendo da un progetto giocoso e temporaneo, si è arrivati ad uno preciso e definito, al punto da meritare di essere documentato in un cd. lo stesso è stato registrato in uno dei locali che ha ospitato più spesso bobby, il mag mell di alessandria. l'album contiene otto cover e sei brani originali, presentati in una veste essenziale in cui la voce così naturalmente “black” di bobby si amalgama perfettamente alle sonorità di percussioni, chitarra e dobro. la formazione che lo accompagna, i blind bonobos, in realtà sono un "duo modulare" con alessio caorsi, che, quando si espande diventa un quintetto denominato blind bonobos rhythm band e vede l’importante partecipazione di massimo tarozzi alla batteria (ex blindosbarra), alberto parodi al basso e andrea “manouche” alesso alla chitarra elettrica. il videoclip di insieme è stato girato a villa bombrini di cornigliano (ge) ed è diretto dalla giovane erika montefinese. si tratta di un intenso brano “soul-pop” impreziosito dal violino di roberto izzo degli gnu quartet.

insieme 
siamo qui insieme
l’avresti detto?
insieme
in questa stanza
in centro noi
precipitati
insieme
facciamo l’amore
l’uno con l’altra fino a quando ci conviene
nascosti agli occhi del mondo
siamo rimasti insieme 
seminando seme insieme 
seminando vento insieme 
se qualcuno è meglio 
faccia la sua danza 
diamo spazio al meglio 
se qualcuno sa chi è 
ora il tuo sorriso 
riempie questa stanza 
diamo spazio al meglio 
se davvero sai chi è 
però i migliori siamo noi 
che stiamo insieme 
seminando bellezza insieme 
seminando guai insieme 
una donna pasolini 
sai dei lupi e dei vampiri 
ma ha vissuto abbastanza 
e può ridere di ieri 
alleviando i miei pensieri 
seminando i suoi sospiri 
se qualcuno è meglio 
faccia la sua danza 
diamo spazio al meglio 
se qualcuno sa chi è 
un timido sorriso 
attraversa la tua stanza 
diamo spazio al meglio
se davvero sai chi è
se qualcuno è meglio
faccia la sua danza
diamo spazio al meglio
se qualcuno sa chi è
siamo qui insieme
l’avresti detto insieme
venga ancora il meglio
venga ancora il meglio
venga ancora il meglio


*la foto è di enrico rolandi

giovedì 27 giugno 2013

fabrizio bosso quartet – il sorpasso in jazz – arese, 26 giugno 2013

fabrizio bosso è stimato come uno dei più importanti trombettisti jazz a livello mondiale. con il suo quartetto rilegge, per questa intrigante produzione "il ritmo delle città", le musiche de il sorpasso, considerato il capolavoro di dino risi. il lungometraggio, distribuito nelle sale nel 1962, con all’attivo un cast di attori del calibro di vittorio gassman, jean louis trintignant e catherine spaak, è uno degli affreschi maggiormente rappresentativi dell’Italia degli anni ’60, quella del miracolo economico. nell’occasione, gassman vinse il nastro d’argento e il david di donatello come miglior attore protagonista.
il progetto, nato nel 2011, è stato “messo in scena” per la prima volta al politecnico di milano, successivamente replicato a napoli e roma, per poi essere richiesto anche nei festival jazz di norvegia, finlandia, estonia e svezia. io ero presente alla prima, ed ho con piacere replicato nella splendida cornice di villa ricotti la valera di arese, per la manifestazione la valera in jazz 2013, all’interno del circuito il ritmo delle città. in questa occasione, nella postazione che preferisco, la prima fila, che mi fa sentire "nel cuore" del concerto, mi ritrovo a godere la performance assolutamente maiuscola dei musicisti. sullo schermo, alle spalle dei quattro, scorrono le immagini, che, seppur ridotte a circa un’ora, presentano tutti i momenti chiave della pellicola: si parte dalla scena iniziale in cui, in una roma semideserta la mattina di ferragosto, bruno cortona (gassman), quarantenne nullafacente e cialtrone, vagando con la sua lancia aurelia b24 in cerca di un tabaccaio aperto e di un telefono, trova nell’incontro casuale con roberto mariani (trintignant), il compagno di viaggio che sarà il pretesto per far decollare il racconto. si prosegue poi con le scene che rappresentano appieno la società di quegli anni, sempre alternate a momenti di viaggio e soprattutto di sorpassi. si conclude con il tragico epilogo dello schianto finale in cui l’attore francese avrà la peggio. 
il quartetto si è destreggiato magistralmente tra le musiche originali di riz ortolani ed i successi pop di quegli anni (da notare che il sorpasso fu il primo film ad utilizzare nella colonna sonora brani già famosi). 
si riconoscono, in originali arrangiamenti jazz, quando quando quando (portata al successo da tony renis), guarda come dondolo e pinne fucile ed occhiali (edoardo vianello), saint tropez twist (peppino di capri) e chega de saudade (tom jobim).
fabrizio bosso ha suonato seduto per quasi tutta la serata, come a non voler disturbare, con la sua figura, le immagini che, intanto, scorrevano alle sue spalle. si è alzato in piedi solo dopo i titoli di coda e per i bis. i suoi brucianti assoli hanno sottolineato gli scatti alla guida di gassman, i sorpassi e le manovre audaci: quando la spider è sfrecciata sulla scena cinematrografica, la tromba di bosso non è stata da meno, quasi ritrovandosi ad ingaggiare una gara all’ultima curva, tra lo strumento e la vettura.
di altissimo livello anche l’apporto degli altri musicisti: la tensione scenica è stata ottimamente sostenuta dal piano di luca mannutza, le parti più concitate sottolineate dal preciso drumming di lorenzo tucci e dal contrabbasso sincopato di luca bulgarelli.
50 anni fa veniva presentato al pubblico un affresco dell’Italia, diventato manifesto di quel periodo storico, oggi lo abbiamo rivisitato in uno splendido concerto. integrando le immagini drammatiche e spensierate con incantevoli arrangiamenti jazz, un quartetto di rilevante caratura internazionale ha arricchito di contenuti la storica colonna sonora. il pubblico ha potuto così rituffarsi in quelle atmosfere in un modo del tutto inedito, ricevendo allo stesso tempo lo stimolo per essere in grado di sognare una nuova rinascita.
allo scorrere dei titoli di coda i presenti, quasi ipnotizzati fino a quel momento, si sono sciolti in una vera standing ovation che, naturalmente, ha riportato i musicisti sul palco, per l’esecuzione di una coppia di superclassici da brividi: intensa partenza con estate, il brano senza tempo di bruno martino che, nonostante sia stato presentato in centinaia di versioni, riesce sempre a coinvolgermi al punto da farmi assaporare, ad occhi chiusi, ogni singola nota. la conclusione è stata affidata ad una trascinante but not for me eseguita a velocità supersonica, quasi a ricordarci le sgommate dell’aurelia protagonista della serata.
quando si sono accese le luci i musicisti hanno sfilato, ancora una volta, tra copiosi applausi. incrociando gli sguardi soddisfatti ed ancora stupiti dei vicini di sedia, anche a me è spuntato un sorriso, compiaciuto. ho sentito che, un’inesauribile "fame di emozioni", ancora una volta, mi ha spinto a scegliere un evento “giusto” per originalità e qualità dei contenuti.

venerdì 21 giugno 2013

marlene kuntz - solstizio (2013)

il solstizio d’estate, in astronomia, è definito come il momento in cui il sole raggiunge il valore massimo di declinazione positiva, evento che segna l’inizio del periodo estivo nel nostro emisfero, quello settentrionale.
stamattina, alle 7.04 ora italiana, nel momento esatto del solstizio, sono tornati i marlene kuntz, con il singolo che anticipa il loro nuovo album, che verrà pubblicato nel mese di settembre. 

a tre anni dall'ultimo ricoveri virtuali e sexy solitudini, la band di cristiano godano, riccardo tesio e luca bergia, affida proprio a solstizio la prima parola su uno dei dischi più attesi del 2013 e sul quale mantengono ancora grande riserbo. il rock della band cuneese è sempre vivo, innegabile la lucidità con la quale godano canta la misera posizione dell’essere umano in ingranaggi già prestabiliti e drammaticamente precisi. per il momento ci godiamo soddisfatti l'ascolto di un singolo, che non smentisce lo stile marlene, riconoscibile fin dalle prime note di questa ballata intimamente rock. come sempre, tassello fondamentale della canzone è un testo curato, sia nella forma che nell'armonia delle parole, alle quali la voce di godano così intensa e personale imprime un'innegabile forza. 
"e pure io non sono un'isola completa in sé, sono anch'io nel continente….si forse proprio irragionevole non essere partecipe".
ascoltandole, ci si trova prima a riflettere e poi ad arrendersi all'idea di quanto sia vero che le nostre vite, per rimanere autentiche, non possano fare a meno di essere intrecciate a quelle degli altri.
“oggi è il giorno più lungo: è arrivata l’estate, il sole è a picco sul mondo, le cose sono intrecciate” recita l’inizio del brano, ed in fondo, le immagini ne sono la perfetta rappresentazione: le luci e le ombre del tramonto, occhi bendati e posizioni statiche… tutto questo è il video di solstizio, diretto da simone cargnoni.
solstizio
oggi è il giorno più lungo
è arrivata l'estate
il sole a picco sul mondo
le cose sono intrecciate
e non c'è, ombra non c'è
oscurità che giustifichi
quel che accade a me
fa la sua cosa grano
e tu incroci la mia mano
c'è un connubio là fuori
è l'erba è avvinta ai suoi fiori
e non c'è, ombra non c'è
oscurità che giustifichi
quel che accade a me
e non c'è, onta non c'è
mistero che si intoni con
quel che accade a me
e pure io non sono un'isola completa in sé
sono anch'io nel continente
e pure io non sono un'isola completa in sé
sono anch'io nel continente
qua non sono partecipe
e oggi forse irragionevole
sì forse proprio irragionevole
non essere partecipe
e non c'è, ombra non c'è
oscurità che giustifichi
quel che accade a me
e non c'è, onta non c'è
mistero che si intoni con
quel che accade a me
e non sono partecipe
e oggi forse irragionevole
sì forse irragionevole
non essere partecipe
e non sono partecipe
e oggi forse irragionevole
sì forse proprio irragionevole
non essere partecipe

martedì 18 giugno 2013

violons barbares - barbar rock (2011)

i violons barbares sono un trio "barbar-ethno-rock" attivi dal 2010, i cui membri provengono da mongolia, bulgaria e francia. nazione, quest’ultima, dove per una casualità del destino, si è incrociato il loro percorso artistico. é una formazione che colpisce al primo ascolto per la capacità di contaminazione fra quelle che sono le radici e le tradizioni culturali di ciascuno e le più svariate sollecitazioni provenienti dal mondo attuale.
la loro musica, infatti, spazia con la stessa naturalezza, dai canti folkloristici dei rispettivi paesi di provenienza, alla rivisitazione in chiave del tutto personale di brani che hanno fatto la storia del rock come, ad esempio, purple haze di jimi hendrix.
strumenti protagonisti delle loro performance  insieme alle più canoniche percussioni, sono, rispettivamente: il violino morin khuur, di origine mongola e la gadulka, strumento ad arco proveniente dalla bulgaria.
il primo si compone di una cassa armonica a forma di trapezio, con un lungo manico, una tavola di legno coperta da una pelle tesa di cammello, di capra o pecora e due corde di crine di cavallo. anche l'estremità del suo lungo collo è scolpita a forma di testa di cavallo.
la forma e accordatura della seconda (imparentata con la nostra lira calabrese), varia da regione a regione. la versione moderna ha tre corde melodiche d'acciaio (un tempo in budello).
altra caratteristica del tutto originale di questo gruppo è l’uso della voce da parte di dandarvaanchig enkhjargal che si esprime attraverso il così detto canto diplofonico: una tecnica che permette ad una singola voce di produrre simultaneamente due o anche più suoni distinti risultando così duplicata all’orecchio di chi l’ascolta.
il video di barbar rock è tratto da un’esibizione live avvenuta durante l’edizione 2011 del rhino jazz festival a firminy (francia).
impossibile non essere conquistati dalla dirompente forza espressiva di questi “barbari  moderni“, allo stesso tempo curiosi e attenti cittadini del mondo…

venerdì 14 giugno 2013

i virginiana miller vincono il david di donatello 2013

il david di donatello è un premio cinematografico, che può essere considerato l'equivalente per il cinema italiano dell’oscar americano. prende il nome dalla celebre statua, una cui riproduzione viene assegnata ai vincitori durante la cerimonia di premiazione. i primi riconoscimenti vennero assegnati al cinema fiamma di roma nel 1956. dalla seconda edizione la manifestazione si è svolge, quasi sempre, al teatro antico di taormina.
virginiana miller sono un gruppo livornese, cui nome ha origine nell’orto botanico di pisa: “c’erano le piante con le targhette – racconta a tal proposito simone lenzi - in questa pianta c’era scritto ‘virginiana miller’. l’abbiamo scelto perché era un nome che, non avendo nessun intento programmatico, non ci precludeva nessuna possibilità”.
dopo aver pubblicato 5 dischi in studio, nel 2012, scrivono il brano “tutti i santi giorni”, che fa parte della colonna sonora dell’omonimo film, diretto da paolo virzì, la cui sceneggiatura si basa sul romanzo di simone lenzi (leader dei virginiana), “la generazione”.
nell’edizione 2013 dei david di donatello, questo pezzo ha ottenuto la statuetta come “miglior canzone originale”, importante riconoscimento per una band che, per la qualità delle loro proposte, meriterebbe molta più visibilità..
   
tutti i santi giorni
ho cercato nei poeti, nei dottori e nei profeti, 
ma non ho trovato niente, che anche lontanamente 
somigliasse a te… così, 
ne deduco che non c’è… 
nessun libro che mi spiega 
come è fatto il paradiso, 
la bellezza di una piega, dove precisamente 
nasce il tuo sorriso 
benedetto sia il tuo ventre, benedetto il viso 
mentre fuori tutto… 
tutto va, va a rovescio ma vedrai, 
che in qualche modo si farà, non piangere 
perché, io e te 
vivremo altre primavere, 
dopo gli inverni, 
avremo tutti i santi giorni, 
per noi se vuoi… prendermi 
e ho sentito abbandonarmi 
tutto il sangue dalle vene 
che se tu non ti vuoi bene 
indubitabilmente te ne voglio io, lo sai, per dio 
chiedi ai filosofi, 
interroga i teologi, 
prega i beati, 
vergini e martiri, 
aprimi il cuore e finalmente fidati, 
chiedi agli storici, 
interroga gli oracoli 
tutto va, va a rovescio ma vedrai, 
che in qualche modo si farà, non piangere 
perchè, io e te 
vivremo altre primavere, 
dopo gli inverni, 
avremo tutti i santi giorni, 
per noi… 
benedetto sia il tuo ventre 
benedetto il frutto di un sorriso sul tuo viso mentre 
tutto va, va a rovescio ma vedrai, 
che in qualche modo si farà, non piangere 
perchè, io e te 
vivremo altre primavere, 
dopo gli inverni, 
avremo tutti i santi giorni, 
per noi… 
io e te 
avremo tutti santi giorni…

marcello e il mio amico tommaso - blues balneare (2013)

marcello e il mio amico tommaso vengono da roma e nascono come una piccolissima orchestra pop da cameretta, composta da violoncello, oboe, chitarra acustica, batteria, xilofono e due voci. a quasi due anni dall’uscita dell’ep d’esordio in lingua inglese, chounette, da pochi giorni è stato pubblicato in free download il loro primo album nudità. per l’occasione gli elementi sono diventati sei e la lingua di scrittura è l’italiano.
la lavorazione del disco, decisamente autobiografico, è stato effettuata la scorsa estate, dopo una lunga stagione di provini e lavoro sugli arrangiamenti e, più in generale, un periodo di intensa riflessione su quello che la band aveva fatto in passato e quello che desiderava fare nel futuro. prodotto con fabio grande dei quartieri, quasi tutto l’album è stato registrato nel borgo di vejano (vt), a metà tra casa di marcello e la chiesa del paese. esce anche in formato libro, infatti un breve racconto di francesco pacifico è contenuto nel booklet di corredo ed è divenuto la prefazione di quello che è il canzoniere del disco: un libretto con testi, accordi, spartiti, foto e altro.
blues balneare è il primo video estratto dal nuovo lavoro, diretto dallo stesso marcello enea newman.
"girare questo video è stata una delle esperienze più stressanti della mia vita. era la mia prima volta da regista e una delle prime da attore. non vado spesso in discoteca ma quando ci vado è per annullarmi. in serate come quella che fa da sfondo per il video sento che riesco a scomparire, diventare la folla, passare inosservato. mi dà un senso di benessere specialissimo, non lo trovo da altre parti. l’idea del video era di portare la canzone nel mondo reale, confrontare il narratore con le persone che presumibilmente un tipo come quello della canzone incontrerebbe nella vita reale. abbiamo deciso di girare in quella location il giorno stesso in cui poi abbiamo fatto le riprese e non abbiamo fatto in tempo a chiedere il permesso agli organizzatori. se qualcuno ci chiedeva spiegazioni dicevamo di star girando un promo per la serata. Per un po’ ha funzionato e nel tempo passato dentro abbiamo girato un bel po’ di take, anche se purtroppo molte sono state interrotte a metà, una volta perché dei ragazzi ci lanciavano ghiaccio in testa dalle balconate, poi perché un ragazzo passando mi ha strappato le cuffie dalla testa buttandole per terra, poi perché un buttafuori del locale mi ha spinto in uno stanzino per far passare la gente. quella è la take che abbiamo scelto, montata con la fine di un’altra. Il taglio è brutto ma quella take non si poteva buttare. le luci e la gente che interagisce con me erano perfetti".

domenica 2 giugno 2013

naomi berrill - from the morning (2011)

from the morning è un brano tratto da pink moon, il terzo album del cantautore inglese nick drake, registrato in appena due notti e pubblicato nel febbraio del 1972. E’ un disco in cui nick si presenta solo con la chitarra acustica, eseguendo tutto dal vivo, quasi sempre in una sola take. è l'ultima pubblicazione ufficiale a nome dell'artista prima della sua morte, avvenuta circa due anni dopo, il 25 novembre del 1974. nel brano c’è il sogno paradisiaco dell’autore, che finalmente è in grado di assaporare una magnifica alba. nick cessa di aver paura della notte, che acquista un'aria bella e rassicurante. si alza dal suo letto e vede davanti nuovi percorsi “colorati e infiniti”. il candore, e l'innocenza di questi versi trasmettono serenità.
difficile arrivare alla suprema bellezza di drake ma naomi berrill ci prova, con un’interpretazione originale e personale. la giovane violoncellista irlandese, figlia d’arte, polistrumentista e cantante, è una musicista sensibile ed estremamente versatile. si diverte a sperimentare nuovi arrangiamenti di brani di musica classica, barocca, folk e di grandissimi cantautori. con un filo di voce crea un’atmosfera magica e dolcissima, un dialogo intimo con il proprio strumento, che lascia fuori tutto il resto. 
la voce di naomi coinvolge e avvolge l’ascoltatore, come è successo a me ieri sera, nel roseto della villa reale di monza, durante l’evento dei notturni di musicamorfosi. nella performance che vi presento, registrata all’hotel corona di bagni di lucca in una domenica di sole del 2011, l’artista ci regala una versione intensa e struggente della canzone di drake, quasi a tratteggiare il racconto del travaglio interiore vissuto per arrivare a non avere più paura della notte.


sabato 1 giugno 2013

cinemavolta - provincia escape (2013)

i cinemavolta sono un gruppo nato a montichiari (brescia) alla fine degli anni ’90. da subito cominciano suonare dal vivo e a comporre in proprio. un loro demo, registrato in un deposito per le vele vicino al lago di garda arriva nelle mani di max casacci, chitarrista e produttore dei subsonica, che pubblica il loro primo lavoro per l’etichetta casasonica. dal 2005 ad oggi sono usciti cinque album, che li hanno portati ad esibirsi in numerose città francesi. nel 2007 e 2008 si sono anche avvicinati al mondo della scrittura pubblicando due cd-libro, nel secondo dei quali, il mio dio è ateo, hanno collaborato con claudio bisio per la registrazione di un monologo scritto da giorgio terruzzi
l’ultimo lavoro, del marzo di quest’anno, è composto da due dischi: uno funk, dal titolo love, party o altro?, ed uno acustico, intitolato altro. il primo, registrato fra brescia, verona e milano, è stato mixato a londra da byron hosking, produttore che ha lavorato a svariati progetti hip hop e r&b. i due album sono arricchiti da diverse collaborazioni: fra gli altri, bobby soul, cantante solista e di diverse storiche band del funk italiano anni novanta, gabby lewis, considerato astro nascente della scena hip hop di dallas e fulvio sigurtà, trombettista votato nel 2012 miglior giovane talento per la rivista musica jazz. l’occasione per presentare in anteprima questo nuovo progetto è scaturita da un mini-tour di otto concerti che i cinemavolta hanno realizzato nell’area di dijon, in concomitanza con il festival italiart. attraverso la collaborazione con la piattaforma di crowdfunding musicraiser, hanno raccolto la somma necessaria per mettere in strada il progetto funkamper, una specie di laboratorio musicale mobile, dal quale sono state trasmesse in streaming, tutte le date francesi e varie perfomance improvvisate durante il tragitto. 
“è fondamentale aprirsi, collaborare con molte persone, proprio per poter aver all’opera delle orecchie diverse dalle nostre”- così dichiarano i cinemavolta. in effetti, il loro sound, è una versione moderna, contaminata e dal respiro internazionale di un funky con una decisa “anima nera”. il brano che vi propongo, “provincia escape” è il primo singolo estratto dall’album “love,Party o altro?”. nel video, le luci illuminano una città dal traffico inesauribile, mentre un funky notturno, con fresca energia, trasmette tutta la voglia del protagonista di viaggiare, di andare oltre, proiettato in una fuga (solo metaforica o reale sta a chi ascolta deciderlo) che gli permetta di ritrovare il giusto spazio per se stesso e per chi ama.


provincia escape
oggi ho passato il pomeriggio in un negozio
ad ascoltare quel disco
quel disco io l'avevo ordinato, importato,
l'ho ascoltato e l'ho preso.
da qualche parte del mondo
c'è un tizio che ha messo questo disco
in un piccolo contenitore, un po' piatto,
l'ha chiuso e l'ha spedito
a me che sono qui in un negozio di provincia in attesa che si faccian le sei
per poi passare a prenderti e fartelo ascoltare
dentro le mie casse e poi dentro le speranze di
andarmene lontano da qui
cercandole là fuori le cose che son dentro di 
me e te
sperando che in quel viaggio 
si trovi il giusto spazio per...
oggi ho scoperto che in new jersey c'è un tizio che si è unito alla band
girando per le strade di campagna 
mi sono accorto di canticchiare ravel
non credo che ci siano legami,
uno è in new jersey e l'altro è morto a parigi,
ma a volte la mia mente si confonde 
o forse 
si prende gioco di me.
di me che sono qui in una strada di campagna 
in attesa che si faccian le sei
per poi tornare a casa e scoprire come sempre che chiuso nella stanza coltivo la speranza di
andarmene lontano da qui
cercando le là fuori le cose che son dentro di
me e te
sperando che in quel viaggio si trovi il giusto spazio per
me e te