venerdì 21 giugno 2013

marlene kuntz - solstizio (2013)

il solstizio d’estate, in astronomia, è definito come il momento in cui il sole raggiunge il valore massimo di declinazione positiva, evento che segna l’inizio del periodo estivo nel nostro emisfero, quello settentrionale.
stamattina, alle 7.04 ora italiana, nel momento esatto del solstizio, sono tornati i marlene kuntz, con il singolo che anticipa il loro nuovo album, che verrà pubblicato nel mese di settembre. 

a tre anni dall'ultimo ricoveri virtuali e sexy solitudini, la band di cristiano godano, riccardo tesio e luca bergia, affida proprio a solstizio la prima parola su uno dei dischi più attesi del 2013 e sul quale mantengono ancora grande riserbo. il rock della band cuneese è sempre vivo, innegabile la lucidità con la quale godano canta la misera posizione dell’essere umano in ingranaggi già prestabiliti e drammaticamente precisi. per il momento ci godiamo soddisfatti l'ascolto di un singolo, che non smentisce lo stile marlene, riconoscibile fin dalle prime note di questa ballata intimamente rock. come sempre, tassello fondamentale della canzone è un testo curato, sia nella forma che nell'armonia delle parole, alle quali la voce di godano così intensa e personale imprime un'innegabile forza. 
"e pure io non sono un'isola completa in sé, sono anch'io nel continente….si forse proprio irragionevole non essere partecipe".
ascoltandole, ci si trova prima a riflettere e poi ad arrendersi all'idea di quanto sia vero che le nostre vite, per rimanere autentiche, non possano fare a meno di essere intrecciate a quelle degli altri.
“oggi è il giorno più lungo: è arrivata l’estate, il sole è a picco sul mondo, le cose sono intrecciate” recita l’inizio del brano, ed in fondo, le immagini ne sono la perfetta rappresentazione: le luci e le ombre del tramonto, occhi bendati e posizioni statiche… tutto questo è il video di solstizio, diretto da simone cargnoni.
solstizio
oggi è il giorno più lungo
è arrivata l'estate
il sole a picco sul mondo
le cose sono intrecciate
e non c'è, ombra non c'è
oscurità che giustifichi
quel che accade a me
fa la sua cosa grano
e tu incroci la mia mano
c'è un connubio là fuori
è l'erba è avvinta ai suoi fiori
e non c'è, ombra non c'è
oscurità che giustifichi
quel che accade a me
e non c'è, onta non c'è
mistero che si intoni con
quel che accade a me
e pure io non sono un'isola completa in sé
sono anch'io nel continente
e pure io non sono un'isola completa in sé
sono anch'io nel continente
qua non sono partecipe
e oggi forse irragionevole
sì forse proprio irragionevole
non essere partecipe
e non c'è, ombra non c'è
oscurità che giustifichi
quel che accade a me
e non c'è, onta non c'è
mistero che si intoni con
quel che accade a me
e non sono partecipe
e oggi forse irragionevole
sì forse irragionevole
non essere partecipe
e non sono partecipe
e oggi forse irragionevole
sì forse proprio irragionevole
non essere partecipe

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