venerdì 30 agosto 2013

omosumo - ci proveremo a non farci male (2013)

nati artisticamente nel 2012, gli omosumo, sono un progetto musicale dietro il quale si celano tre giovani talenti siciliani: angelo sicurella, personalità di spicco dell’elettronica siciliana (voce, sinth e drum machine), roberto cammarata, già in prima linea con i waines (chitarra) e antonio di martino, più noto come dimartino (basso). ci proveremo a non farci male è il loro ep d’esordio che vede al mix mario j. mcnulty, già al lavoro con artisti del calibro di david bowie (ha lavorato sul recentissimo the next day), nine inch nails, matmos, angelique kidjo...
il disco si compone di quattro tracce che colpiscono per l’inaspettato e potente impatto sonoro. i testi, minimali, sono in lingua italiana e si ripetono con “furiosa ossessione”, ma, protagonista indiscussa è la musica, e la “battaglia” fra le diverse anime creative che compongono il trio. l’impatto complessivo è davvero dirompente. una vera “lotta” fra synth focosi e appassionati, ai quali rispondono riff di chitarra aggressivi e acidi, creando un sound decisamente electro-internazionale. 
il videoclip della title track è diretto da manuela di pisa ed ambientato in un villaggio immerso nei boschi. racconta di una donna che ha una semplice missione da compiere, per portare al termine la quale, supererà tante difficoltà, anche quelle più irreali. una storia che diventa l’occasione per mettere in mostra l’inimmaginabile, per dare voce alle tensioni e paure che gli intrighi della mente possono creare e che la musica degli omosumo, così “selvaggia“ e tridimensionale, ci trasmette fino in fondo.

giovedì 22 agosto 2013

eterea post bong band - homo siemens (2013)

“scienziati veneti quasi famosi“ così si autodefiniscono gli eterea post bong band. attivi da fine anni ’90, esordiscono con alcuni ep autoprodotti tra il 2004 e il 2006. segue un’intensa attività live e un percorso di ricerca e sperimentazione che, nel marzo scorso, li porta alla pubblicazione di bios, secondo album in studio. 
il progetto artistico di questa band è complesso, sia dal punto di vista concettuale che di quello tecnico. parola d’ordine è provare, cambiare, ribaltare tutto, ma attenendosi ad un ordine preciso. la base musicale elettronica, ottenuta programmando con logica matematica alcuni tipi di macchine, diventa viva e calda grazie all’aggiunta di elementi acustici, strumenti vintage o amplificatori analogici. si forma così un ibrido, una sorta di math rock, dai contenuti densi di riferimenti di ogni genere passando dal cinema - sono fan sfegatati e devoti discepoli del regista david lynchal campione di scacchi kasparov, alla sequenza di numeri interi positivi di fibonacci. è un concept album che affronta il rapporto fra uomo, macchina, dio e numeri e l’affascinante dicotomia tra scienza e spirito, fede e logica. ne emerge la convinzione che ci sia un vertice che unisce le facce di questa piramide, che approcci diversi in fondo convergano allo stesso vertice, anche se ci sono ancora molti gradini da salire prima di rendersene conto. 
michele emmer, docente di matematica all'università la sapienza di roma e autore delle animazioni di flatlandia, racconto che affronta da un punto di vista originale il concetto di un mondo a più dimensioni, ha invitato gli eterea a presentare il progetto di bios al convegno "matematica e cultura 2014". il tour che presenta il nuovo lavoro in dimensione live, viene ironicamente chiamato "tour del cavolo" (in riferimento all’ortaggio protagonista della copertina dell'album) e integra la performance musicale con un cortometraggio animato e proiezioni di visual su superfici mappate, come è evidente anche dal video, proprio relativo al tour check del brano homo siemens...

martedì 20 agosto 2013

erlend øye - la prima estate (2013)

il norvegese erlend øye, noto soprattutto per essere la metà occhialuta dei kings of convenience, duo acustico di grande successo internazionale, in realtà è musicista e produttore piuttosto eclettico. ha vissuto tra bergen, londra, manchester e berlino. ha collaborato con il duo norvegese dei röyksopp e molti altri gruppi, è stato in tour da solo come dj-cantante (pubblicando un disco nel 2003, dal titolo unrest), ed è parte del gruppo indie tedesco the whites boy alive. la sua musica ha raggiunto qualsiasi parte del mondo e, nel 2012, la città di siracusa gli ha conferito la cittadinanza onoraria. erlend così ha acquistato casa e si è trasferito, insieme alla madre. 
“per me e mia madre è sempre stato un sogno trasferirci in italia. ci piacciono le persone e siracusa è verde tutto il tempo, mentre in norvegia per sei mesi l'anno è tutto grigio. quindi per noi è incredibile vivere in un posto con così tanti colori. è fantastico…”
nella nuova città, per erlend, è stato curioso e divertente imparare la nostra lingua ascoltando la musica italiana, in particolare quella degli anni '60 e '70, alla quale ha finito per appassionarsi. lo scorso aprile aveva diffuso un video in cui i kings of convenience, nella piazza del duomo di Siracusa, interpretavano una versione live di una ragazza in due, una canzone de i giganti, del 1965.
ora è arrivato il suo primo singolo in italiano, la prima estate, una canzone che, con pronuncia esotica, ritmo fresco e brioso, racconta il giorno di laurea di lucia, un’amica di erlend. ha voluto farle una sorpresa raccontando il suo momento magico. ma è anche un brano che parla di futuro, di guardare sempre avanti verso un traguardo. 
il video, girato in un limoneto siracusano, è semplice ed ha i colori caldi e luminosi di una bella giornata estiva. la protagonista femminile è, appunto, lucia moschella e nelle immagini compare anche il padre, l’assessore fabio moschella. la regia è del siracusano gabriele galanti e di marcin öz (che con erlend gestisce la bubble records, etichetta che pubblica il brano). quattro minuti o poco più di contagiosa allegria in cui un'incontenibile gioia di vivere, di esserci in prima persona sempre con un sorriso, arriva a chi l'ascolta spazzando via le nuvole e il grigiore che a volte accompagnano il nostro quotidiano...
la prima estate
il giorno è arrivato, tu sei laureata
ti guardi allo specchio, ma sei ancora tu
tutta la famiglia ha percorso molte miglia
solo per te lucia, ci sono anch'io.
la prima estate, tutte e due laureati
nemmeno tuo padre, riuscirà a buttarti giù
e il tempo per ballare oppure di andar
alla zona balneare, lo meriti, vai...
vai vai vai vai vai.
sicuro poi il cielo è blu
l'autunno arriverà, mi cerchi e non ci sono più
allora dove sarai, sorridi dai, come non mai.
non è per rattristarti, che io ti sto cantando
io voglio ricordarti, la tua vita ce l'hai tu
se vuoi un consiglio, puoi solo festeggiare
lo sai ci sono io, la comitiva è laggiù...
giù giù giù giù giù.
si chiudono le porte e poi, il pacco è pronto per te!

domenica 18 agosto 2013

bengi - l'estate sta finendo (2013)

quest’anno ricorre il trentennale di vamos a la playa, primo singolo dei righeira, “madre di tutti i tormentoni estivi”. il duo torinese, per alcune estati, negli anni ’80, monopolizzò l’interesse delle masse con il loro pop talmente orecchiabile da apparire “demenziale”, nonostante la serietà di fondo di alcuni testi. in quel periodo i loro brani risuonavano in ogni angolo della penisola, raccogliendo ottimi riscontri di vendita.
all’inizio dell’estate 1985 venne pubblicato uno dei loro maggiori successi, l’estate sta finendo, scritto dai righeira (stefano rota e stefano righi), insieme a carmelo la bionda, brano che partecipò al festivalbar, vincendolo. 

daniele “bengi” benati è da oltre 20 anni voce principale e chitarra dei "ridillo", gruppo soul funky nato tra le provincie di mantova e reggio emilia. da sempre è molto attivo anche come autore e produttore, sue sono numerose sigle di programmi radiofonici e televisivi. come solista, nel 2008 ha pubblicato l'album charme & shake! con il nome di bengi jumping.
questa personalissima versione di “l'estate sta finendo” anticipa il nuovo album in uscita per l'autunno, all'interno del quale sono previsti diversi ospiti, frutto delle collaborazioni artistiche di bengi negli ultimi vent'anni.
qui la sonorità del brano si allontana dal technopop della versione originale, si “scalda” e diventa più funky, introducendo una chitarra ritmica ed utilizzando una piccola citazione di crazy dei gnarls barkley (a sua volta ricavata da un brano italiano, "last man standing" di gianfranco e gianpiero reverberi dal film preparati la bara! con terence hill).
l’inizio languidamente soul, il sax che trasmette tutto il senso di dolce mancanza, i cori in falsetto che stemperano la nostalgia e poi una virata energica e funk, supportata dalla voce swingante di bengi.
il video, diretto da simone pagliarani è interpretato da manuel, il figlio dodicenne di bengi. questa geniale intuizione, simbolicamente fa da passaggio di testimone tra le due epoche, gli anni 80 della versione originale e gli anni 10 di questa reinterpretazione.


è vero, l'estate sta finendo, ma forse no, più probabilmente l'estate finisce solo se siamo noi a volerlo...

venerdì 16 agosto 2013

tommaso di giulio - le mie scuse più sincere (2013)

tommaso di giulio è un giovane cantautore romano al debutto, nel marzo scorso, con l’album per fortuna dormo poco. un titolo che è già un “manifesto“ artistico e personale. “di giorno si ha poco tempo per scrivere canzoni e metabolizzare esperienze – racconta di giulio - quel che penso è che sia meglio un’ora di sonno in meno e una canzone in più. e poi, per fortuna dormo poco per davvero, perché ho un sacco di amici che vivono in diverse parti del pianeta, per via di questa crisi occupazionale e per restare in contatto, via Skype, bisogna surfare sui fusi orari”. 
il cinema fa parte del dna di tommaso: il padre è un noto doppiatore che gli ha trasmesso questa passione, infatti un'altra sua attività è quella di critico e commentatore cinematografico. in particolare, predilige quello che non da risposte, rimanendo aperto al maggior numero di letture possibili. proprio ciò che spera accada ascoltando le sue canzoni che, con naturalezza, in questo lavoro, spaziano dal folk-rock, al pop con quartetto d’archi, fino ad arrivare a sonorità più aggressive. le sue storie ci raccontano di notti, sogni, amori futuri ed hanno per protagonisti personaggi surreali, che fanno dell’ironia e della leggerezza “l’arma” migliore per affrontare il futuro. il video che vi presento, diretto da paola rotasso, è relativo ad una versione unplugged de le mie scuse più sincere. il brano, tra i vincitori di musicultura 2012, ci trasmette, con deliziosa malinconia, tutta la sensibilità di tommaso che, curiosa e divertita, contamina generi e situazioni. suonano con lui i bal musette motelsimone empler, piano e glock - stefano vaccari, basso - andrea freda, batteria. 
le mie scuse più sincere
scusami se sono malinconico
come un albergo al mare senza un anima a novembre
scusami se ho preso il brutto vizio di scagliar la prima pietra
la seconda e poi la terza
triglie, sarde, alici, mascolini e pesci re
testa a colazione, pancia a pranzo, coda a cena è tutto fosforo
e non mi scordo più niente, non mi scordo più niente
io non mi scordo più te!
ma io, voglio dire addio al mare, io non vivo più senza di te no
non è tanto dolce naufragare, e mentre vado a fondo penso a te
io voglio dire addio al mare, io non vivo più senza di te
non è tanto dolce naufragare e mentre vado a fondo penso a te!
mentre vado a fondo penso a te, mentre vado a fondo penso a te
io mentre vado a fondo penso a te!
il cavallo nero viene incontro galoppando mi raggiunge 
poi mi afferra nella notte mi rosicchierà le ossa
e mi sotterra nella tomba, tomba, tomba tomba
pensami vicino oppure pensami lontano
non importa, io ti lascio due appunti
e ti chiedo perdono mentre scendo giù!
ma io, voglio dire addio al mare, io non vivo più senza di te no
non è tanto dolce naufragare e mentre vado a fondo penso a te
io voglio dire addio al mare, io non vivo più senza di te
non è tanto dolce naufragare e mentre vado a fondo penso in tre
scricchiola una luce mi avvolge tra i flutti
cala la mannaia salpiamo stanotte
prendo un po' di terra, la metto in tasca
cala la mannaia e ti penso di più
rimane il fatto che io voglio dire addio al mare, io non vivo più senza di te no
non è tanto dolce naufragare e mentre vado a fondo penso a te
io voglio dire addio al mare, io non vivo più senza di te
non è tanto dolce naufragare mentre vado a fondo penso a te
a te a te...

*foto di paola rotasso



lunedì 12 agosto 2013

dieci unità sonanti - il giorno della festa (2013)

la band romana dieci unità sonanti si definisce un quartetto rock classico. hanno all’attivo un disco manuale d’ascesa e caduta del 2010 e alle spalle anni di gavetta trascorsi fra concerti su è giù per l‘Italia. ad inizio giugno è uscito il nuovo album dove, con la produzione artistica di luca novelli (anima dei mokadelic) e la collaborazione a produzione e voci di paolo benvegnù.
un lavoro che già nel titolo rivela la propensione del gruppo all’introspezione. dove, in questo caso è inteso sia come domanda che come coordinata. è il luogo in cui ti vorresti trovare, quello in cui ti trovi tuo malgrado, quello che dopo tanto tempo – forse – finalmente riesci a raggiungere. il disco contiene tredici tracce, curate sia nei testi che nelle musiche, a dimostrazione di un’autentica passione per la forma canzone, in tutte le sue sfaccettature. si percepisce il desiderio, in fase di scrittura, di “catturare il cuore” di chi ascolta, cercando, allo stesso tempo, un equilibrio tra immediatezza dei testi e contenuti di sostanza. i componenti del gruppo hanno ascolti molto vari e in alcuni casi anche piuttosto distanti, ma una comune curiosità musicale, li ha portati, in questo album, ad ampliare le proprie sonorità introducendo, fra gli altri, archi e fiati. con sincerità, coerenza e intensità, la band osserva e racconta il mondo che la circonda, non avendo paura di soffermarsi anche sui lati chiaro-scuri con cui ognuno di noi si trova a fare i conti. diviso fra un rassicurante senso di appartenenza e il bisogno di andarsene, per dare vita a desideri e sentimenti che cercano, ogni giorno, un modo per esprimersi.
tutto questo ci arriva anche attraverso il videoclip di il giorno della festa, primo singolo estratto dal nuovo lavoro. il "corto", che vede regista e protagonisti un trio di attori, rispettivamente michele alhaique, greta scarano ed edoardo pesce, ci racconta, con profondità di emozioni, la storia di un amore controverso. quel sospiro finale, unito però ad uno sguardo che comunque rimane rivolto verso il futuro, ci trasmette la consapevolezza che, il “giorno della festa” passa, ma, dentro di noi, abbiamo tutte le possibilità per poter vivere un domani ancora ricco di nuovi sentimenti da esplorare...
*la foto è di erika bussoletti.

sabato 10 agosto 2013

fatoumata diawara - villa erba, cernobbio, 5 agosto 2013

“da bambina ero una combina-guai e avevo una star: ero la star di me stessa”. così si presenta fatoumata diawara, giovane artista che, con indubbio talento, è riuscita a portare la canzone d’autore in territorio africano. nata nel 1982 in costa d'avorio, cresciuta in mali e ora residente a parigi, è una “sorridente lottatrice”. non ha esitato a mettersi in gioco fino in fondo per soddisfare le proprie ambizioni artistiche. ha vissuto i pregiudizi culturali subiti dalle donne nel suo paese e, solo dopo, ha conosciuto il successo come attrice. il cinema la porta in europa e, quando prova a tornare in africa, incontra le ostilità della sua famiglia, che cerca di convincerla a sposarsi e a rinunciare alla sua carriera.
nel 2002 scappa in francia per realizzare il suo sogno e trova la sua fortuna nella musica. questa è la modalità che le permette di esprimere a tutto tondo l’amore incondizionato per “mama africa“ e, in particolare, per le proprie tradizioni wassoulou. 
"per me era una cosa meravigliosa e audace: una ragazza maliana con la chitarra. perché la chitarra dovrebbe essere solo per gli uomini?" 
 il suo album d’esordio, fatou, dopo essere stato in testa alle classifiche di “world music” in tutto il mondo, è entrato nella rosa dei migliori dischi del 2011 delle più importanti riviste specializzate.
ha collaborato al progetto rocketjuice and the moon (con damon albarn, flea, e tony allen) ed è stata chiamata a partecipare a dischi di herbie hancock, dee dee bridgewater, bobby womack...

chitarrista autodidatta, del suo processo creativo dice: “quando compongo ci siamo solo io, la mia voce, e un piccolo angelo che mi sussurra all’orecchio”. nascono così pezzi in cui modernità e tradizione si contaminano, colorando le sonorità di sfumature che vanno dal rock, al jazz, al blues, fino al folk tradizionale maliano, con la voce di fatou che, calda e intensa ci accompagna con un sorriso sempre radioso, in quello che definire un semplice percorso musicale sarebbe veramente riduttivo. 
questo è il mio primo pensiero al termine della serata di lunedì, quando ho avuto il privilegio di assistere ad una sua perfomance live nella magica cornice di villa erba, all’interno del programma proposto nell’edizione 2013 del festival città di cernobbio. 
fatou ha le proprie radici in un paese, il mali, in preda alla guerra e in cui la paura cresce giorno dopo giorno. una nazione in cui non si propone alcun modello di società che non sia militarizzata. in questo contesto la gente guarda ai musicisti come delle possibili guide portatrici di speranza per ritrovare un senso, una direzione possibile.
tutto questo è arrivato forte e profondo nella sua esibizione vibrante e scatenata, che si è trasformata in un irresistibile inno alla vita, all’amore, all’emancipazione delle donne, alla pace. il pubblico gradualmente, ma inesorabilmente, è rimasto conquistato da questa giovane donna, a tratti intima e dolce, a tratti scatenata in furiose danze tribali, contaminatrici di essenza energetica all’ennesima potenza. abbandonate le postazioni sedute, ci siamo ritrovati festosi, chi sotto chi sopra al palco, tutti uniti dalla gioia di condividere fino in fondo momenti così appassionati. 
per darvi un assaggio dell’impatto emotivo delle performance live di Fatou vi propongo un video tratto da un concerto del marzo scorso all’holon theater in israele, nell’ambito dell’holon international women's festival. partecipazione che testimonia, ancora una volta, il costante impegno civile di quella che è un’anima sensibile e autentica, ancor prima che un’eccellente artista…
alama
nin mun kèr’i la i ta to ala na kira ma 
kabini n’cinini
ko n’ma n’sunguruba
u ko n’ma jaheli olu ko n’ma nangaraba
ko n’ma kònò tinyèla u ko n’ma subaga
u ko n’ma jaheli olu ko n’ma nanfigi
ne dun m’a kun dòn muna makòrò bè n’juguya sa
ne dun m’a kun dòn muna makòrò bè n’juguya sa uwoo
nyani nyani le nyani nyani
sèngèn sèngèn le sèngèn sèngèn
a ye n’sòn jila ko ne ko kè n’wolonaw ye
a ye ne sòn kumadala ko ne ko kè n’wolofaw ye
a ye ne sòn hinèla ko ne ko kè n’jigi muso ye
a ye ne sòn hinèla ko ne ko kè n’balemaw ye
a ye ne sòn sabalila ko ne ko kè n’teri muso ye
ne dun m’a kun dòn muna makòrò bè n’juguya sa uwoo
ne dun m’a kun dòn muna makòrò bè n’juguya sa, Ala aye
ni n’donna maa min gasila o ka yafa n’ma n’ye denin ye
ni n’donna maa min gasila o ka yafa n’ma n’ye denin ye
n’ko nin dònkili bè dala jònni ye
nin dònkili bè dala fatanw nye a bè dala batanw ye dunia
a bè dala jigitanw ye a bè dala batanw ye dunia
ni n’donna maa min gasila o ka yafa n’ma n’ye deninye hee

alama (english)
whatever happens to you, trust in god
since i was a little girl
i was called a whore, a liar
i was called cheeky, and a witch
people even said i had several abortions
i don’t know why these people attack me
what hell; what hell
what suffering; what suffering.
give me water, so i can give it to my mothers
give me a voice so that i can talk to my fathers
give me pity so that i can share it with the woman who supports me
give me pity so that i can share it with my brothers
give me tolerance so that i can give it to my friend
i don’t know why these people attack me
sorry if i have offended you, i am only a child
who is this song for?
i’m singing it for orphans who have no father or mother in the world
for those without hope, and those with no mother in the world 
sorry if i have offended you, i am only a child





*grazie a fabrizio molina per le foto!

giovedì 8 agosto 2013

banco del mutuo soccorso - imago mundi (2013)

il banco del mutuo soccorso, gruppo di roma fondato nel 1969 dal tastierista vittorio nocenzi, ancora oggi in attività, insieme alla premiata forneria marconi, gli area e le orme, viene considerato, anche all’estero, uno degli esempi più rappresentativi di rock progressivo italiano. darwin!, secondo disco e primo concept album, pubblicato dalla band nel 1972, è anche il più famoso in tutto il mondo. con chiaro intento evocativo, emozionale e riflessivo, il disco racconta l’evoluzione della terra e dell’uomo, tema, ancora oggi, estremamente dibattuto ed attuale.
a fine maggio scorso, a distanza di 41 anni, ne è uscita una versione totalmente rinnovata:
le otto piste originali sono state riversate su 50-60 piste digitali ed i suoni, separati ad uno ad uno, hanno ripreso nuova vita. disponibile in download digitale e in cofanetto, doppio cd o triplo vinile, il lavoro aggiornato contiene la registrazione integrale del concerto tenutosi nel 2012 all’anfiteatro romano di cassino e l’aggiunta di imago mundi, brano inedito eseguito con franco battiato. nel pacchetto c'è anche un libro di 32 pagine sulla storia del disco con foto d’epoca inedite. imago mundi è anche un videoclip diretto da giancarlo amendola e francesco di giacomo. si tratta di un vero e proprio inno alla natura, mostrata in tutta la sua bellezza e perfezione. è la narrazione visiva della sua continua lotta contro l’arroganza, la violenza cieca e la stupidità dell’uomo che, con i suoi comportamenti, rischia di intraprendere un percorso di forte involuzione. girato con la collaborazione di greenpeace, è interpretato a tre voci (franco battiato, vittorio nocenzi, francesco di giacomo).
quest’ultimo, ce ne spiega così i contenuti: “abbiamo voluto girare un video semplice che cita il film koyaanisqatsi di godfrey reggio, con immagini accelerate, capaci di evidenziare la disgregazione del tempo in cui viviamo. è un breve documentario, la foto in movimento, se posso usare l’ossimoro, di una situazione reale del pianeta che stiamo divorando”.
sempre ispirato all’album “Darwin” è nato il progetto darwin l’evoluzione? che, usando come colonna sonora il disco originale, partito da isernia l'1 giugno, porterà in scena per tutta la penisola, una rock opera teatrale ispirata alla preistoria.

imago mundi
cry my little soul imago mundi, imago mundi
ho camminato tanto, notte e giorno, 

sempre a suonare questa musica,
che mi fa male, come un arrivederci trasversale 

let’s go! che ce ne andiamo senza neanche salutare, 
let’s go! ho fatto un sogno in bianco e nero,
 ho fatto un sogno in bianco e nero 

forte come un figlio, lungo come un treno
 cry my little soul imago mundi, imago mundi
 e ho aspettato il lupo bianco, che azzannasse quest’inverno
 cry my little soul, imago mundi
 appartengo a un altro mondo, a un altro dio 

sono il figlio di un’altra guerra, sono il figlio di un’altra guerra
sono l’uomo di un’altra donna, 

sono un cane a due teste, un pirata virtuale 
isola di terra ferma in braccio alle maree
 cry my little soul imago mundi
 prendi tempo amico mio, e avremo ancora tempo 

per provare a modulare questa rabbia che ci sale
 cry my little soul questo è il basso imago mundi 

questo è il passo, piano o forte come vuoi
 e provateci voi, ad infilarmi in questo coro frastornato
farmi parlare ancora in play back

let’s go! let’s go! porto notizie fresche
 sono un’onda che non ha mai visto il mare
le onde sono la drammaturgia del mare
le onde sono tante e solitarie e amanti della luna
sono le amanti della luna che sfiora le maree 

mentre il giorno cammina, piano, piano 
cercando il giusto passo
 cry my little soul imago mundi, imago mundi
cry my little soul imago mundi.


*la foto di francesco di giacomo è tratta dal sito onstageweb.com

martedì 6 agosto 2013

mondo candido - rotowash pip mix (2013)

i mondo candido debuttano nel 2002 con moca, album che viene recensito come uno dei migliori dischi di lounge, parola inglese che, letteralmente, significa atrio o salotto. con questo nome, a partire dagli anni ’60, si indicava il tipo di musica trasmessa come sottofondo nelle hall degli alberghi e nei locali più raffinati, durante occasioni mondane. l’anno successivo, il singolo meglio stasera (versione italiana di it had better be tonight di henry mancini, tratta dal film la pantera rosa del 1963), è stato inserito nella prestigiosa compilation buddha bar vol v. Il gruppo, si è così conquistato una certa visibilità internazionale, che lo ha portato, successivamente, a pubblicare i suoi dischi anche negli usa e in giappone, dove è stato invitato due volte. la caratteristica vincente di questa band è uno spiccato gusto retrò, che si nota anche dal nome che hanno scelto. lo stesso infatti, è tratto dal titolo di un film del 1975, diretto da gualtiero jacopetti e franco prosperi, libera rilettura in chiave contemporanea del celebre romanzo di voltaire (candido, del 1759). protagonista di riferimento, per la band fiorentina, è invece il “mondo” degli anni ’60 e ’70, con particolare attenzione ad atmosfere cinematografiche dell’epoca.

soda, ultimo lavoro discografico pubblicato di recente, presenta in copertina un mezzobusto maschile in giacca, cravatta e piatto di spaghetti. temi delle undici tracce all’interno, infatti, sono il cibo e la cucina, al punto che, il booklet corredato, al posto dei “canonici” testi delle canzoni, contiene alcune particolari ricette di cucina, che hanno accompagnato i vari pranzi e cene delle loro pause di lavoro. anche in questa occasione, i mondo candido, ci propongono una lettura del tutto personale della “musica leggera“ italiana, contaminando i loro brani con elettronica, jazz, samba, progressive rock, etno e pop. convivono naturalmente, accanto ai brani originali, tre cover, fra cui una versione ska della mitica viva la pappa di rita pavone. il brano che vi proponiamo è rotowash pip mix, una versione remixata da paolo favati, musicista, produttore e fondatore, tra l'altro, di pippola music. la nuova voce della band, sara ferrini, allo stesso tempo disinvolta, fresca, ma ricca di vivaci sfumature vintage, ci invita a prenderci cinque minuti o poco più di pausa dal presente, per ri-assaporare suggestioni del nostro passato ancora deliziosamente attuali.

mondo candido è composto da:
sara ferrini – voce

alessandro querci – basso elettrico e contrabbasso
simone marrucci – chitarre
leonardo pieri – piano acustico e tastiere
gianni cerone – batteria e percussioni
tiziano borghi – tastiere.

domenica 4 agosto 2013

i quartieri - zeno (2013)

descrivere la la realtà urbana di ogni giorno, con tutto quello che comporta, nel bene e nel male. fare della diversità di stili che caratterizza il vissuto quotidiano delle differenti aree di una grande città, anche una prerogativa della musica proposta. queste sono le peculiarità della band romana i quartieri
questo quartetto (fabio grande, paolo testa, marco santoro e marco pellegrino) pensa che l’obiettivo di una canzone sia fare da specchio per chi l’ascolta, riuscendo a parlare a chiunque, non solo a chi l’ha scritta. da qui nasce l’attenzione particolare ai testi che fa di loro “gruppo travestito da cantautore”. numerosi sono gli ascolti di artisti che influenzano le loro melodie, in particolare radiohead e gorillaz, perché “i quartieri” hanno un’idea di musica che si concretizza nella ricerca di suoni belli ed ispirati ma non appartenenti ad un genere ben definito.
al loro attivo hanno un ep nebulose, sei tracce pubblicate nel 2010, mentre a settembre è prevista l’uscita del primo album zeno. nell’attesa è già visibile il video del brano che da il titolo al nuovo disco, diretto da giulia trasacco e con la partecipazione di carlo de ruggieri (attore della serie televisa boris). il clip è un lucido racconto del “confronto quotidiano con noi stessi“ che la voce di fabio, fluida e carezzevole, ammorbidisce nei suoi contenuti più agrodolci.

*foto di giulia trasacco

venerdì 2 agosto 2013

virginiana miller - una bella giornata (2013)

il prossimo 17 settembre, a distanza di tre anni e mezzo da il primo lunedì del mondo, è prevista l’uscita del sesto album in studio dei virginiana miller, band nata a livorno nel 1990. 
venga il regno, prodotto da ale bavo di casasonica e registrato al sam studio di lari (pi), si annuncia come un album di grande ricchezza: undici tracce che mettono in mostra un cambio d’atteggiamento radicale da parte della band. un album che vuole essere soprattutto un invito a mettersi in gioco e a vivere qui e ora, in questo regno, senza aspettare nient’altro che non ci sia già, coltivando se stessi e godendo della bellezza che ne consegue, lasciandola trionfare su tutto il resto.
nella tracklist del nuovo album, i virginiana hanno incluso anche il brano tutti i santi giorni, con il quale hanno recentemente vinto il david di donatello 2013 per la “miglior canzone originale”, tratta dalla colonna sonora dell’omonimo film di paolo virzì. 
per fare da apripista al nuovo lavoro, è già disponibile il singolo una bella giornata. del brano è stato realizzato un videoclip girato in friuli da tomas uolli marcuzzi, offrendo una chiave di lettura poetica e ironica del testo della canzone.
simone lenzi (autore dei testi e cantante della band) ha recentemente dichiarato: “le cose che scrivo cercano una verità, quale che sia. cercare una verità non significa naturalmente che gli esiti della mia scrittura possano rappresentare la soluzione di un qualche problema, né che abbiano un valore universale. parlo solo della ricerca di uno spazio di condivisione che è di per sé segno di un contenuto di verità: la verità che noi siamo”. 
ascoltando il nuovo pezzo tutto questo arriva fino in fondo, con parole semplici e dirette, così “intensamente leggere" ed una melodia che trasmette tutta la voglia di esserci con approccio positivo in questo mondo. la canzone anticipa quello che sarà uno dei temi importanti dell’album: l’attenzione verso il presente. ogni mattina, di ogni singolo giorno, il nostro atteggiamento verso la vita può fare la differenza, perché “la pioggia goccia a goccia è già caduta tutta” - è vero, non abbiamo più niente da perdere, ma, se ci crediamo, oggi è una bella giornata…
una bella giornata
è inutile lo sai restare lì nascosta
non è mai troppo presto per rimettersi in piedi
per alzare la testa
e se non è domenica se non sarà più festa
andrà bene lo stesso
perchè la vita ti vuole perché ti vuole adesso
in questa bella giornata
l'aria è puita la strada è asciutta
la pioggia goccia a goccia è già caduta tutta
vorrei che tu davvero dicessi una parola
una parola semplice una parola sola
vorrei che tu dicessi si a questa bella giornata
l'aria è pulita la strada è asciutta
la pioggia goccia a goccia è già caduta tutta
questa bella giornata
spegni tu la luce ma ogni cosa resta illuminata
questa bella giornata non è finita
ora che ogni data è già scaduta ogni lezione imparata
è una bella giornata
spegni tu la luce ma ogni cosa resta illuminata...