venerdì 21 febbraio 2014

francesco di giacomo [non mi rompete]

ero praticamente un ragazzino e il banco del mutuo soccorso suonava già da parecchi di anni. 
la festa provinciale dell'unità a milano si teneva ancora al monte stella e molti concerti si svolgevano nell'anfiteatro. 
in quell'epoca per me a fine agosto iniziava l'evento dell'anno: tutti i giorni suonavano artisti importanti e la maggior parte di questi erano gratis! 
arrivavo nel pomeriggio e seduto sul prato mi godevo il soundcheck, insieme a pochissimi altri fanatici. 
quel giorno, in particolare, l'atmosfera era proprio splendida, i musicisti giravano alla grande e la sua voce riempiva da sola tutti gli spazi... 
l'ultimo pezzo che provarono fu non mi rompete
poco dopo, quello che mi sembrava un omone enorme scese dal palco e si venne a sedere di fianco a me. 
in realtà non era solo il suo fisico a sembrarmi oltre la media, era la sua personalità, la sua presenza magnetica a rendermi immobile, vicino a lui. praticamente riuscivo a guardarlo solo di traverso, per paura di disturbarlo...
alla fine mi feci forza perché qualcosa dovevo portare a casa da quell'incontro e pensai all'autografo. 
non avevo di certo con me l'unico lp del banco che all'epoca possedevo ed allora recuperai il libricino con il programma completo della festa. 
la firma venne fatto così sulla pagina del concerto di quella sera, tra l'indicazione di un dibattito e la pubblicità di un ristorante regionale.
francesco andò a cena ed io rimasi in quella atmosfera fatata a godermi il tramonto. 
calò la sera e pian piano l'anfiteatro si riempì. 
alle 21:30 in punto iniziarono a suonare.e il concerto iniziò proprio così...
non mi rompete
non mi svegliate ve ne prego 
ma lasciate che io dorma questo sonno, 
sia tranquillo da bambino 
sia che puzzi del russare da ubriaco. 
perché volete disturbarmi 
se io forse sto sognando un viaggio alato 
sopra un carro senza ruote 
trascinato dai cavalli del maestrale, 
nel maestrale... in volo. 
non mi svegliate ve ne prego 
ma lasciate che io dorma questo sonno, 
c'è ancora tempo per il giorno 
quando gli occhi si imbevono di pianto, 
i miei occhi... di pianto.

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