questo nuovo brano, che già nel titolo è un chiaro riferimento ad un luogo di fine vita (monumentale è il nome dello storico cimitero di milano), è un invito ad uscire dall’omologazione degli stimoli, spesso troppo superficiali, che ci offre la società attuale. fuggire da quei simboli apparentemente "sociali", come possono essere la tv e la “rete", riappropriandosi del valore autentico del pensiero e dei sentimenti vissuti nel reale. la regia del video è stata affidata a paoloreste gelfo che lo racconta così: “non eravamo interessati a girare un semplice videoclip in versione live. il concerto, qui, è un pretesto per rilanciare quanto il brano stesso suggerisce: una riflessione sul bisogno che ognuno ha di prendere del tempo per sé, di ritagliarsi una zona d’ombra lontana da tutto il resto”.
monumentale
i cimiteri non danno pensieri,
sei tu che ti sbagli, se stanco, disperi
e piangi per colmare i buchi dell’assenza,
vive come il pieno la vacanza e non spira mai.
quindi lascia perdere i dibattiti,
la rete, i palinsesti
per un giorno non studiare,
non chattare, ma piuttosto
stringi forte chi ti ama,
fra le mute tombe del monumentale,
non c’è dio e non c’è male, solo vaga oscurità.
i camposanti non hanno rimpianti,
sei tu che li covi, li rendi fantasmi,
li canti per sentirne meno la mancanza,
come non bastasse l’esistenza e l’eco che fa.
giace qui ad libitum la tua imbecillità.
quindi lascia perdere i programmi
coi talenti, i palinsesti,
per piacere non andare a navigare sulla rete,
stringi forte chi ti vuole bene
tra le tombe del monumentale,
trovi dio, trovi montale, ed un’opaca infinità.
quindi lascia perdere i salotti
coi talenti e le baldracche,
vieni all’ombra dei cipressi
dona amore, al pomeriggio
a chi sospende la sua vita
tra le urne amiche del monumentale,
di realtà e d’irreale, vieni a fartene un’idea.
*foto di carlo pozzoni.
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