martedì 7 maggio 2013

videodreams - can't be wrong now (2013)

originari di tolmezzo (ud) i fratelli filippo e marco marra, in arte videodreams, iniziano la loro attività nel 2009 con una lunga serie di live e due ep. proprio durante la registrazione del secondo, wet pain, partecipano con successo a va sul palco, un concorso che mette in palio una produzione con l’etichetta ghost records. il 9 aprile hanno così pubblicato il loro primo album shipwrecks (naufragi).
“il naufragio in questo caso diventa una metafora per quelle situazioni in cui la vita ci costringe a decidere. se continuiamo ad ignorare la tempesta, prima o poi ci finiamo dentro e a quel punto o prendiamo delle decisioni sincere, oppure ci lasciamo morire, che può significare anche solo vivere una vita che non ci appartiene. questo titolo è arrivato mentre registravamo il disco. ci è piaciuto subito…“
i due fratelli friuliani, da autentici curiosi, amano spaziare tra i vari generi musicali (influenzati da ascolti di gruppi come i talking headsbeach house, i cocteau twins, i radiohead), senza rimanere incastrati in qualcosa di troppo definito, privilegiando la ricerca di suoni sperimentali. nascono così melodie dream pop raffinate ed ipnotiche, in perfetto equilibrio fra sonorità acustiche ed elettroniche. i testi, particolarmente curati ed introspettivi, risentono di suggestioni derivanti dalla visione delle immagini oniriche dei film di alejandro jodorowski, dalle letture di composizioni del poeta surrealista francese paul eluard e dalla contemplazione dei paesaggi naturali della carnia.
il primo singolo estratto da questo album di esordio è can’t be wrong now, il cui video era uno dei premi del concorso sopra citato (oltre alla produzione/promozione/booking). la regia è stata affidata a lucia bulgheroni (che l’anno scorso ha vinto il festival di cortometraggi cortisonici) e la produzione ad andrea zorzetto (mondovisione). tutto il contenuto del clip ha un valore altamente simbolico, ogni azione è compiuta con l’intento di liberarsi, ripulirsi, trasformare e superare il dolore, acquistando nuova forza.

“il personaggio interpretato da sara rainis può essere visto anche come un essere androgino, che incarna la nostra coscienza. si risveglia sui resti di una zattera distrutta (dopo un naufragio appunto), e la prima cosa che fa è quella di mettersi al lavoro per liberarsi da tutto questo. ognuno può metterci dentro quello che vuole poi. potrebbero rappresentare dei fallimenti, delle paure, dei pesi inutili. ma le sue azioni non equivalgono a “nascondere lo sporco sotto al tappeto”, anzi, ogni cosa viene affrontata e trasformata in qualcos’altro. così il legno si polverizza, le corde e i nodi diventano piume e così via. quando il personaggio si trova di fronte all’ultimo passo, fa la cosa più coraggiosa, assorbe il nero, il buio, le paure più profonde, e questo diventa la sua salvezza. gettandosi nell’abisso senza dubbi riscopre la sua vera forza (in questo caso rappresentata dai tre colori: rosso/attivo, verde/terrestre e blu/spirituale). anche questo ci insegna il sognare: quando affrontiamo i mostri dei nostri incubi senza scappare, questi cambiano forma e diventano solo dei messaggeri di qualcosa che avevamo paura di sentire. quindi la frase “you can’t be wrong now” è un messaggio per dire “fidati, trova il coraggio di guardare in faccia la tua vita e non potrai sbagliare”.

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