mercoledì 19 settembre 2012

diego mancino - come dei ragazzi (2012)



robert poggiò la testa contro la mia spalla. avvertii un po' di tensione abbandonare il suo corpo. "andrà tutto bene" dissi. "riavrò il mio lavoro e tu ti rimetterai".
"ce la faremo, patti" disse.
ci promettemmo che non ci saremmo abbandonati più finché entrambi non fossimo stati in grado di camminare ciascuno con le proprie gambe. e a questa solenne promessa, nonostante tutto ciò che ancora avremmo dovuto affrontare, tenemmo fede.
"al chelsea hotel", dissi all'autista frugando le tasche in cerca di spiccioli, affatto sicura di poterlo pagare.
(just kids - patti smith, pag.98)


come dei ragazzi è un imperativo rubato al titolo di un bellissimo libro: just kids di patti smith che è l’autobiografia di un periodo di vita in cui patti e robert mapplethorpe vissero insieme a new york per un certo tempo.
la visione di questi due artisti, di questi due giovani pieni di meraviglia, mi ha ricordato che il dovere di un artista è quello di provare a dare la meraviglia agli altri, oltre che a se stessi. ed è questo l’essere come dei ragazzi: bisogna meravigliarsi, aprire il cuore alla meraviglia e al senso di meraviglia…

(diego mancino)

"siamo come dei giganti, tutto quello che sogni non esiste soltanto quando spegni la luce..."
post pubblicato per #aperitivoindie sulla pagina SEGNALE ORARIO [Gli Orologi di Everton]...

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