è il 7 luglio, a castellazzo di bollate stasera suona erykah badu, cantautrice americana della scuderia universal motown, vincitrice di 4 grammy® award e definita la regina del new soul. in realtà nei suoi dischi si trovano tutte le sfumature della musica black, dall’hip hop fino al jazz. ma erykah è anche un’artista itinerante, una dj, un’insegnante, un’attivista di comunità, una guaritrice olistica, una vegana e tanto altro ancora. nei suoi 5 dischi in studio, da baduizm del 1997 a new amerykah part two (return of the ankh) del 2010, spesso troviamo testi caratterizzati da riflessioni politiche e sociali che la portano ad essere considerata una delle personalità afroamericane più fantasiose ed eclettiche del nuovo millennio.
a villa arconati sembra proprio tutto perfetto, a cominciare dai parcheggi, dalla pavimentazione in legno per l’area concerti, dal palco imponente e dalla resa sonora di ottimo livello. quasi in orario il gruppo sale iniziando dal dj che scalda la platea e, a seguire, i due percussionisti ed il batterista che intrattengono gli spettatori per un buon quarto d’ora. l’efficientissima organizzazione, con le sedie allineate, i posti numerati ed il personale di servizio che controlla che non ci siano imbucati, nel preciso istante in cui erykah badu sale sul palco, se ne va a quel paese: il pubblico si precipita verso le transenne sotto gli occhi sbigottiti degli attempati spettatori delle prime file e la festa ha inizio…
la band di 11 elementi è perfettamente schierata ed entra la regina, elegantissima nel suo impermeabile color crema, pantaloni e cappello arancioni, sembra quasi sfilare con passo sicuro, come fosse in passerella.
il soul venato di rhytm’n’blues dell’artista di dallas, sul palco, funziona come un orologio, a partire dal suono compatto dei musicisti, dal sostegno vocale dei coristi e naturalmente dalla presenza dirompente di erykah. La sua splendida voce ed i suoi movimenti catalizzano l’attenzione del pubblico che non smette per un attimo di ballare, urlare e battere le mani per oltre due ore, in cui viene riproposta buona parte della sua produzione più recente.
il finale è quasi da brividi quando, abbandonate le scarpe argentate da gran sera e rimasta in t-shirt, scende dal palco e, continuando a cantare, cammina a piedi nudi sull’erba per cercare il contatto fisico con il pubblico che si accalca verso di lei, quindi sale sulla transenna e praticamente viene sostenuta dalle prime file…
la mia impressione, soprattutto se paragonata al concerto dell’anno scorso all’arena civica di milano, è stata nettamente positiva: ho percepito la voglia dell’artista di essere più disponibile e più vicina al pubblico e l’intero show sicuramente ne ha guadagnato sotto tutti gli aspetti. quando il gruppo si ritira rimane il dj ad allietare il pubblico, proponendo alcuni pezzi di bob marley, che naturalmente incontrano il gradimento generale.
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