sabato 4 febbraio 2012

colapesce - un meraviglioso declino (42records, 2012)

stasera mi metto comodo. mi siedo sul divano blu, spengo le luci ed ascolto un cd. ascolto un meraviglioso declino, il primo album di colapesce...
da alcuni giorni sono affascinato da queste melodie, ascoltate fuggevolmente mentre lavoro al pc o mentre guido. oggi, che ho finalmente in mano il prodotto, è arrivato davvero il momento di ascoltarlo con la calma e l'attenzione che merita.
la leggenda di colapesce, uno dei miti più antichi della sicilia, narra che il giovane nicola da messina, figlio di un pescatore e grande appassionato del mare, si trasforma a seguito della maledizione della madre, in metà uomo e metà pesce. grandissimo nuotatore, passerà buona parte della sua vita ad esplorare il mare e raccontarne le sue meraviglie. la sua leggenda può essere anche letta come la metafora dell'uomo che vuole ritrovare sé stesso negli antichi valori e si avventura nel blu alla ricerca della propria essenza, lasciando la terra per andare incontro a nuova vita.
lorenzo urciullo, già cantante, chitarrista ed autore con gli albanopower, ha deciso di presentarsi così per questo progetto più intimo che scava a fondo tra i ricordi e le passioni della sua vita.
dopo l'ep di esordio, vincitore della targa giovani al mei 2010 ed un album digitale di cover reso disponibile negli ultimi giorni del 2011 come regalo a chi acquistava in prevendita "un meraviglioso declino", il 27 gennaio è finalmente stato pubblicato questo gioiellino.


è vero, ogni giorno escono dischi nuovi, si possono scaricare in continuazione nuove canzoni, ep digitali, anticipazioni, versioni live,... e quando sembra che il mercato vada verso una frammentazione sempre più grande, verso un'urgenza di rendere disponibili sempre cose nuove, qualcuno esce dal gruppo e pubblica un'opera ben definita e molto ricca di contenuti. colapesce torna alla maniera ormai antica di realizzare un'opera d'arte, registrando in analogico, usando strumenti ed apparecchiature di oltre quarantanni fa, curando le parole ed i suoni in modo quasi maniacale. nel disco suonano toti valente, giuseppe sindona (batterista e bassista degli albanopower) e francesco cantone (chitarrista/pianista già con i tellaro). danno inoltre il loro contributo, tra gli altri sara mazo, alessandro raina e soprattutto roy paci, con una sezione di archi e ottoni arrangiata e suonata in modo davvero perfetto.
difficile parlare di un album così toccante, così commovente, così ispirato, così struggente e puro. un disco denso di malinconia e solitudine, fatto di viaggi e di immersioni, di sabbia, di sale, di finestre aperte, di onde...
una manciata di polaroid essenziali e con il sapore un po' retrò, senza fronzoli ed eccessi.
è un disco soffice che parla di buoni sentimenti, equilibrato nei suoni, denso di poesia. in alcuni episodi prevale la vena amara ma presto si torna alle piccole gioie della quotidianità.
impossibile per me citare i singoli brani: il disco è sincero e soddisfa, senza passi falsi, dall'inizio alla fine. poi riparte e non vuole smettere di farsi ascoltare. non resta che lasciare il tasto repeat in attesa di incontrarlo su qualche palco...

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