martedì 4 novembre 2014

orfeo - sangue (2014)

federico reale si è avvicinato alla musica grazie ai genitori grandi appassionati, in particolar modo, dei cantautori italiani. autodidatta, ha però imparato a suonare relativamente tardi smettendo, nel contempo, praticamente di studiare: passava tutti i pomeriggi tra chitarre, tastiere e batterie. ha intrapreso diversi progetti musicali spaziando in altrettanti generi, fino al momento in cui è scaturita in lui l’esigenza di esprimersi con testi e musiche composti in prima persona.
il progetto orfeo è nato una sera di novembre del 2013 dall'incontro con l’energia e lo spirito musicale di guido bertazzoni. prendendo sempre più forma, si è concretizzato con la realizzazione del suo primo ep sangue, uscito a fine ottobre, con la splendida copertina di luca quagliato. il disco ha visto la determinante partecipazione, nelle fasi di arrangiamento e produzione, di federico bortoletto (basso e tastiere) e filippo corbella (chitarra elettrica); la batteria è suonata da marco chrappan.

il cd è composto da una manciata di brani - cantati da una voce magnetica - che parlano principalmente di sentimenti e amori, raccontati nella complessità delle loro infinite sfumature, in modo delicato, intimo, spesso velato di malinconia. orfeo si è sicuramente ispirato ai classici - battisti e de gregori su tutti - per arrivare all'attualità di dente, riuscendo però ad elaborare il tutto in modo molto personale, sia dal punto di vista musicale che interpretativo. ascoltando con attenzione vi ho trovato anche alcune chitarre (quasi) post rock ed echi di umberto maria giardini. insomma un "dischetto" che è un piacere ascoltare e riascoltare (5 brani finiscono in fretta).
il video di neve, primo singolo estratto, è diretto da marco carlos cordaro. nelle immagini, una ragazza in bicicletta pedala per raggiungere un parco in riva al fiume in cui orfeo sta suonando in solitudine. una volta arrivata a destinazione, si siede ad ascoltarlo. un clip che, semplice ed essenziale, impreziosisce le atmosfere coinvolgenti del brano. il testo poetico e malinconico arriva come una brezza leggera, grazie ad un recitato lento e delicato, raccontando la ricerca di qualcosa che non necessariamente si può avere…





  *grazie ad ellebi per il grande aiuto
**la foto è di gianluca bennati

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