mercoledì 8 ottobre 2014

pierpaolo capovilla - come ti vorrei (2014)

obtorto collo, pubblicato nel maggio di quest’anno, è la prima esperienza da solista del cantautore e bassista pierpaolo capovilla, che si è preso così una pausa temporanea da il teatro degli orrori, band da lui fondata nel 2005.
si tratta di un progetto elettro-acustico in cui si intrecciano le esperienze di reading teatrali e quelle musicali, nella convinzione che per un artista sia fondamentale non fossilizzarsi su cliché prestabiliti.
un album molto autobiografico in cui capovilla attraverso la sua sensibilità, i suoi sentimenti, racconta i tumulti interiori che nascono dal confrontarsi con ciò che accade intorno a lui.
undici tracce in cui il filo conduttore è l’amore inteso come rapporto sociale. da qui l’approccio a temi come la xenofobia, il razzismo, l’individualismo, il femminicidio e il desiderio di raggiungere un pubblico anche di “diversamente giovani”, esattamente come capovilla stesso. 

come ti vorrei, è il secondo singolo estratto, di cui chiara feriani ha ideato e diretto il relativo videoclip. “ti ho scritto una lettera e l’ho buttata via, come ti vorrei…" parole scarne che, affidate alla carica emotiva di un cantato-parlato d’indole prettamente teatrale, trasmettono fin dal primo ascolto l’intensità estrema di un desiderio amoroso contraddittorio. nel clip, accompagnato da suoni elettrici e distorti un uomo, (lo stesso capovilla) immerso in una cupa e notturna atmosfera metropolitana, sembra perdersi nel perenne moto circolare di un tallonamento in macchina. il suo sguardo vitreo, le labbra a tratti serrate o leggermente ricurve in un accenno di sorriso fra il beffardo e il diabolico, catturano chi si mette in ascolto, coinvolgendolo in quest’ossessiva ricerca. l’esito finale, del tutto inaspettato, arriverà a sciogliere una tensione quasi insopportabile ma ipnotica, per il suo incedere progressivo e incalzante… 
come ti vorrei

ti ho scritto una lettera
e l'ho buttata via
come ti vorrei
scende la sera
e il cielo imbarazzato
arrossisce di vergogna
come ti vorrei
guardo dentro me
e vedo solo te
mi basta un tuo sorriso
uno soltanto
per sentirmi bene
per mesi... mesi
in quel sorriso
c'è tutta la bellezza del mondo
anche di più
ti ho scritto una lettera
e l'ho buttata via
come ti vorrei
per il momento
quando mi sento solo
io mi accontento
di confidare il tuo nome
alle pareti, a voce alta
come se fossi qui
nei risvegli dell'estate
nelle sere tristi d'autunno
negli inverni del cuore
nelle primavere
così lontane, così vicine che...
non è mai abbastanza
come ti vorrei
mi basta un tuo sorriso
uno soltanto
per sentirmi bene
per mesi... mesi
in quel sorriso
c'è tutta la bellezza del mondo
anche di più
come ti vorrei
ma per quanto io cerchi
fra milioni di parole
vorrei dirti cose
così semplici che...
che quasi sempre
preferisco stare zitto




grazie ad a.ermacora per la foto 
e ad ellebi per il grande aiuto

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