lunedì 1 settembre 2014

Momo Said - con l'Africa nel cuore

Momo, negli ambienti domestici marocchini, è un nomignolo dato ai bambini. Ed è proprio questo desiderio di vivere in leggerezza, coltivando lo spirito tipico dell’infanzia, che ha spinto il cantautore Moussamih Mohamed Said a scegliere di utilizzarlo come nome d’arte. Nato a Casablanca nel 1982 da emigranti marocchini ma cresciuto nelle Marche, in provincia di Ancona, Momo è entrato in contatto con la musica fin da piccolissimo. 
Ho avuto l’occasione di ascoltare il suo disco d’esordio, Spirit, pubblicato lo scorso anno. Composto da 11 brani tutti suonati in acustico, mi ha idealmente condotto in un viaggio musicale che, partendo dall’Africa, incontra e contamina fra loro generi diversi come il soul, il reggae, il funk ed il folk. E’ nato così il desiderio di approfondire alcuni aspetti della sua vita e del suo universo sonoro. Nell'attesa di incontrarlo e di ascoltare dal vivo la sua musica, gli ho chiesto di scrivermi raccontandomi un po’ di sé. 
“Il primo approccio incondizionato con la musica l’ho vissuto con la celebrazione delle feste in famiglia, condividendo la bellezza di gesti semplici, come il battito di mani alla marocchina (che è tutta un’altra cosa, non è un applauso alla europea). Ho conosciuto vari strumenti a percussione e la viola, ho ascoltato vagonate di dischi e cassette che potevo trovare nel negozio di mio padre. Da lì ho sentito l’innato desiderio e piacere di emettere ed imitare tutti i suoni che udivo - e parlo di quando avevo solo 6 anni”.
Successivamente è arrivato il determinante incontro con il canto, partecipando, durante gli anni dell’oratorio, alla corale della chiesa di S. Maria di piazza, ad Ostra Vetere (AN) e la decisione di prendere lezioni di solfeggio, seguita da una crescente attenzione per la percussione negli strumenti della tradizione. L’ascolto delle voci femminili di tutto il mondo che poteva conoscere allora, spaziando fra generi e stili quali il R&B, il Blues, il Soul, il Jazz e il Funk, ha portato Momo, a 18 anni, all’acquisto della sua prima chitarra che, indossata a mo’ di zaino, lo ha accompagnato ovunque, fino al giorno in cui, dopo una rovinosa caduta, gli ha salvato la vita. 
“E’ proprio vero, povera la mia Carmen. Una scena anche a dir poco imbarazzante davanti al bar 45 di Cesena e chi c’era se lo ricorda bene. Ha salvato la mia schiena dallo spigolo del marciapiede che, cadendo dallo skate, avrebbe inevitabilmente incontrato le mie lombari… Meglio così, Carmen mi ha salvato ed è ancora con me.” 
Proprio con questo strumento, portando la sua terra d’origine nel cuore e prendendola a riferimento, divenendo così un faro che illumina la sua via per il mondo, Momo ha iniziato a comporre le prime canzoni. 
“La mia terra d’origine è tutto, e quando dico tutto non lo dico per scherzo. Sono costantemente legato ad un filo che alimenta ogni mio pensiero, desiderio, paura, volontà, bellezza d’essere, tormento e agonia dell’anima, esaltazione di ogni più viscerale felicità; Il solo sapere che esistono certi profumi e colori, le persone e il loro magnifico modo d’essere, mi da forza, energia mentale e fisica”. 
Momo è poliglotta e, pur avendo scelto essenzialmente la lingua inglese per esprimersi, ha scritto molte composizioni anche in italiano, in francese, arabo e spagnolo. Il suo primo singolo, prodotto da Tam Tam Studio Recordings è stato proprio un brano cantato in italiano, Campi di Grano, con cui si è presentato a Sanremo nel 2010. Al suo percorso fra parole e musica appartengono argomenti di rilevante impatto socio-culturale quali il razzismo e le seconde generazioni. 
“Non sono io in particolare ad aver focalizzato l’attenzione su questi temi, piuttosto le persone che mi hanno incontrato hanno avuto la curiosità di approfondire con me queste argomentazioni. Sono un ragazzo a cui piace informarsi, documentarsi. È facile incappare in cantonate mostruose, quindi la mia attenzione è incentrata sull’amore per la vita, la meditazione, la conoscenza e la condivisone del sapere umano, il silenzio.” 
In “Spirit” Momo ha utilizzato numerosi strumenti per arrivare a trasmettere tutti i dettagli del suo mondo sonoro. 
“Non si parte a priori, con la scelta di un suono o di uno strumento. In realtà è l’ascolto che permette di tracciare percorsi psico-auditivi. Lasciarsi andare al silenzio per ascoltare veramente è come tentare di abbandonare le proprie paure di fronte a un nuovo amore. È così che scopro i suoni, imparo a conoscerli e come un sarto, tento di vestire un essere che è docile quanto feroce, con i tessuti di un’anima che appartiene a tutti.”
Father’s Love, secondo singolo estratto dal suo album d’esordio, è un brano che, attraverso numerose radio italiane, sta riscuotendo un discreto successo.
Il video è nato sviluppando un’idea di Ray. Ci è piaciuta moltissimo da subito ed abbiamo iniziato a collaborare con Doktor Zoil per produrre in breve tempo un soggetto che parlasse di uno degli aspetti che ci toccano più da vicino, quello dei sentimenti, della passione, della famiglia, affrontandolo in maniera leggera, quasi ironica.”
Guardando e ascoltando il clip mi è arrivato fino in fondo un contagioso senso di gioiosa libertà. Fin dalle prime note, scandite da un delizioso ukulele, mi sono ritrovato, con un sorriso, a condividere il cammino di due simpaticissime infradito che, inarrestabili, tornano ad una vita più vera, a contatto con la natura con le sensazioni più autentiche.
FATHER'S LOVE 
FATHER'S LOVE 
HAS WISDOM & PAIN 
PLAY HARD AS HARD 
BECOMES THE GAME 
SEVERAL TIMES 
MORE THAN WORDS ME GAVE 
GROWN ME STRONG 
SO I CAN'T BE AFRAID 
HOW MANY TIMES 
YOU FOUND YOURSELF 
ALONE GIDEON SOLDIER 
WRONG LESS 
SO FORWARD 
THERE'S NOTHING 
I SUPPOSE OR 
I EXPECT 
TIME HAD BEEN 
CRUMBLEING AWAY 
SPARKLING FI BLAZE 
SAY ME NOW FOR DRYING TEARS 
DROPPING ALL THE WAYS 
PEOPLE JUST TO FIND IF IS SO 
WHANT YOU TRUST TO ME OR NOT 
WHEN I TALK ABOUT THIS 
FATHER'S LOVE 
HAS WISDOM & PAIN 
PLAY HARD AS HARD 
BECOMES THE GAME 
SEVERAL TIMES 
MORE THAN WORDS ME GAVE 
GROWN ME STRONG 
SO I CAN'T BE AFRAID 
FROM ABOVE LOVE IS TELLING 
NOW ME FEATURING THE LONE 
PEOPLE JUST KEEP TALKING ABOUT SOMETHING 
THEY DON'T REALLY KNOW 
FARY MOM WHANT ME TO COME BACK 
NOW ME ROUTING ON FOR LUCK 
SO DOES THIS FEELING 
GOT NO TRUTHNESS 
AND I KNOW THERE'S MUCH TO MARCH 
ZION'S TELL YA 
WANTING ALL FI ROLE YA 
NOTHING BUT MATERIAL 
COMING JUST TO USE YA AGAIN 
PEOPLE COMING UP TO HELP YA 
NO ONE WHANT TO LET YOU FALL 
COME TO TRUST YA 
IF EVER WHEN FIRE 
COMES AND LONG ME BLAZE 
I WHANT UP FI RAISE 
I WANT TO GET A WORD LIKE THIS 
SET ME FREE 
GOT ANOTHER WORLD 
TO LIVE ANOTHER DAY 
FATHER'S LOVE 
HAS WISDOM & PAIN 
PLAY HARD AS HARD 
BECOMES THE GAME 
SEVERAL TIMES 
MORE THAN WORDS ME GAVE 
GROWN ME STRONG SO I CAN'T BE AFRAID 

words and music by M. Moussamih
©2013 Giurrado snc music publishings

Le foto sono di Corrado Magalotti.
Grazie a Momo e Corrado per la disponibilità.
Ad ElleBi per il prezioso aiuto.

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