domenica 24 marzo 2013

tre allegri ragazzi morti - alle anime perse (2013)

Il 13 giugno 2012 al deposito giordani di pordenone si è tenuto un concerto con i gruppi dell'etichetta la tempesta (tra gli altri c'erano tre allegri ragazzi morti, il teatro degli orrori, sick tamburo, bob corn). l'obiettivo era la raccolta i fondi da destinare alle vittime del terremoto che ha colpito l'emilia nel mese di maggio. Si è potuto così dare vita, dall'ottobre scorso, ad un laboratorio artistico di animazione con sede a finale emilia, con protagonisti tanti giovani, affidato alla gestione comune di michele bernardi e dell'associazione ottomani. da questo workshop è nato il nuovo video dei tre allegri ragazzi morti. si tratta di alle anime perse, secondo singolo tratto dal loro ottavo album nel giardino dei fantasmi.
il brano racconta la favola di una madre e di una figlia in una notte di un avvenimento disastroso, forse una guerra. allo stesso tempo si intuisce anche essere un sincero omaggio a 4 marzo 1943 di lucio dalla. è una ballata che entra subito in testa, diventa contagiosa e spinge a canticchiarla sin dai primi ascolti. i tarm, con talento e sensibilità, riescono a coniugare alla perfezione un testo tutt’altro che facile ad una melodia volutamente leggera e trascinante. una modalità sicuramente originale, che permette di raccontare storie di vita non sempre gioiosa e felice, in modo, allo stesso tempo, diretto e naturale, profondo e limpido.


alle anime perse 

alle anime perse dovremmo dare un tetto
ai corpi senza pace offro il mio letto
figlia di quel ragazzo che nessuno ha visto più
passato vent'anni fa e non tornato ancora
si divertì con sua madre come sapeva fare
lasciandola addormentata a sorridere e a sognare
alle anime perse dovremmo dare un tetto
ai corpi senza pace offro il mio letto
silenziosa come la neve bianca come la luna
la pelle di sua madre gli occhi di suo papà
un uomo che non ha conosciuto sul quale fantasticare
un capitano un pilota l'avrebbe voluto incontrare
alle anime perse dovremmo dare un tetto
ai corpi senza pace offro il mio letto
compiuti quattordici anni un uomo arrivò dalla strada
la prese in mezzo all'erba a qualche metro dal mare
prima un po' di paura poi un fremito e si lasciò andare
con un uomo senza nome che le insegnò a baciare
come è arrivato partì senza mai più tornare
lei lo aspettò dritta in piedi fra la strada e il mare
si disperava perché aveva sempre fame
dei baci che non trovava più e che erano come il pane
alle anime perse dovremmo dare un tetto
ai corpi senza pace offro il mio letto
di storie come questa ne ho da raccontare
che questa notte nera faremo passare
e passerà la guerra e passerà la fame
e il deserto di ragioni che ci hanno dato da attraversare
di storie come questa ne ho da raccontare se mi vuoi ascoltare
alle anime perse dovremmo dare un tetto
ai corpi senza pace offro il mio letto

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