Il 25 giugno ha suonato sul prestigioso palco "milanese" del Carroponte, accompagnato da una band di otto elementi, che hanno reso al meglio le sonorità spumeggianti del suo ultimo disco. Un concerto energetico, veloce e intenso: Gianni Resta saluta e ringrazia tra gli applausi del pubblico che, non sazio, richiede nuovi bis.
Dopo lo show ho avuto il piacere di incontrarlo davanti ad una birretta, si è parlato un po' e sono spuntate anche alcune strane domande...
Partiamo dall'inizio, Gianni, com'eri a scuola?
Guarda, tendenzialmente io ero un bambino a cui piaceva andare a scuola, mi piaceva scrivere, imparare ad esprimermi correttamente, conoscere cose nuove, stavo molto attento e memorizzavo tutto piuttosto bene e per questo in realtà non avevo bisogno di studiare molto a casa, seguivo con interesse la narrativa, l’italiano e la storia.
Alle medie avevo un professore straordinario che mi lasciava libero di inventare, ricordo che un giorno scrissi un tema su Giuseppe Mazzini nel quale io tornavo indietro nel tempo per aiutarlo a sistemare alcune cose e cambiare il corso degli eventi, quell’anno venne letto in tutte le classi dove il mio professore insegnava.. Oh, per un bravo ragazzo quelle erano soddisfazioni.
Poi crescendo, un po’ di cose sono cambiate, la mia vita stava cambiando e cominciai a non stare più dietro ai professori, mi iscrissi a grafica pubblicitaria perchè mi piaceva disegnare ma non riuscii a finire il terzo anno, ad ogni modo quel periodo fu molto importante per la mia formazione artistica perchè imparai a esporre i concetti subito in modo diretto e chiaro e per le canzoni che scrivo io, questo aspetto è fondamentale.Ricordo anche però che c’era un professore che odiavo profondamente, si chiamava Faretra, era un uomo viscido.
Non sopportavo il fatto che ci provava continuamente con le mie compagne, in oltre non era capace neanche di parlare correttamente l’italiano e infatti, non a caso, insegnava matematica.
Spesso era solito mandarmi fuori dall’aula a suo modo, urlando: “fuori la porta!”, per farla breve c’era in atto una guerra personale.
L’anno in cui mi ritirai qualcuno mi chiamò per convincermi a finire gli studi e in quella telefonata venni a scoprire tra una cosa e l’altra che Faretra continuava a pronunciare il mio nome nell’appello, anche se non risultavo più iscritto..
Così tornai in incognito per prendermi la mia rivincita.
Insegnava alla prima ora, mi presentai in classe, lui fece l’appello e quando toccò a me dire “Presente!” buttai per aria il mio tecnigrafo, con squadre, pantoni e tutto quanto, facendo un bel casino.
Poi, prima che potesse urlare “fuori la porta!” mi lanciai dalla finestra e mi misi a correre nel prato sottostante come l’indiano di “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, hai presente il finale del film? Bene, ad ogni modo devi sapere che il mio gesto per quanto potrà sembrarti sciocco o inutile, nascondeva in realtà un preciso obbiettivo.
Dopo quello che avevo fatto sicuramente Faretra, in un bagno di sudore, sarebbe dovuto andare dal preside a dirgli:
“Signor preside, mi dispiace ma mi è scappato un ragazzo..
fuori la finestra!”
Qual'è il posto più strano dove hai dormito?
Sul tetto di una casa in Puglia, dopo aver fatto l’amore.
Ti piace la gente?Dopo lo show ho avuto il piacere di incontrarlo davanti ad una birretta, si è parlato un po' e sono spuntate anche alcune strane domande...
Partiamo dall'inizio, Gianni, com'eri a scuola?
Guarda, tendenzialmente io ero un bambino a cui piaceva andare a scuola, mi piaceva scrivere, imparare ad esprimermi correttamente, conoscere cose nuove, stavo molto attento e memorizzavo tutto piuttosto bene e per questo in realtà non avevo bisogno di studiare molto a casa, seguivo con interesse la narrativa, l’italiano e la storia.
Alle medie avevo un professore straordinario che mi lasciava libero di inventare, ricordo che un giorno scrissi un tema su Giuseppe Mazzini nel quale io tornavo indietro nel tempo per aiutarlo a sistemare alcune cose e cambiare il corso degli eventi, quell’anno venne letto in tutte le classi dove il mio professore insegnava.. Oh, per un bravo ragazzo quelle erano soddisfazioni.
Poi crescendo, un po’ di cose sono cambiate, la mia vita stava cambiando e cominciai a non stare più dietro ai professori, mi iscrissi a grafica pubblicitaria perchè mi piaceva disegnare ma non riuscii a finire il terzo anno, ad ogni modo quel periodo fu molto importante per la mia formazione artistica perchè imparai a esporre i concetti subito in modo diretto e chiaro e per le canzoni che scrivo io, questo aspetto è fondamentale.Ricordo anche però che c’era un professore che odiavo profondamente, si chiamava Faretra, era un uomo viscido.
Non sopportavo il fatto che ci provava continuamente con le mie compagne, in oltre non era capace neanche di parlare correttamente l’italiano e infatti, non a caso, insegnava matematica.
Spesso era solito mandarmi fuori dall’aula a suo modo, urlando: “fuori la porta!”, per farla breve c’era in atto una guerra personale.
L’anno in cui mi ritirai qualcuno mi chiamò per convincermi a finire gli studi e in quella telefonata venni a scoprire tra una cosa e l’altra che Faretra continuava a pronunciare il mio nome nell’appello, anche se non risultavo più iscritto..
Così tornai in incognito per prendermi la mia rivincita.
Insegnava alla prima ora, mi presentai in classe, lui fece l’appello e quando toccò a me dire “Presente!” buttai per aria il mio tecnigrafo, con squadre, pantoni e tutto quanto, facendo un bel casino.
Poi, prima che potesse urlare “fuori la porta!” mi lanciai dalla finestra e mi misi a correre nel prato sottostante come l’indiano di “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, hai presente il finale del film? Bene, ad ogni modo devi sapere che il mio gesto per quanto potrà sembrarti sciocco o inutile, nascondeva in realtà un preciso obbiettivo.
Dopo quello che avevo fatto sicuramente Faretra, in un bagno di sudore, sarebbe dovuto andare dal preside a dirgli:
“Signor preside, mi dispiace ma mi è scappato un ragazzo..
fuori la finestra!”
Qual'è il posto più strano dove hai dormito?
Sul tetto di una casa in Puglia, dopo aver fatto l’amore.
Mi piacciono le persone, ma la gente non la sopporto.
Se penso alla gente, alla massa, mi scopro misantropo convinto.Sono anni che non vado in giro la sera perchè ogni volta che esco e vedo questi qui che bevono e che fumano allegramente, mi viene una tristezza infinita. Mi domando, perchè si abbracciano così tanto? Cosa c’è che non và? Sembra che tutti abbiano bisogno di conforto, stiamo vivendo secondo me in un’epoca in cui uscendo di casa nessuno incontra più nessuno, al massimo, ci si perde.
Come ti vedi tra vent’anni?
Magari perderò i capelli e qualche diottria, magari ingrasserò ma in realtà non mi vedo molto diverso da quello che sono ora. Ho imparato a vivere nel presente senza fidarmi del futuro che per me è un concetto anacronistico, una convenzione inventata esclusivamente per addormentarci e farci coltivare speranze. Sai perchè dicono che il futuro è dei giovani? Perchè in realtà, non esiste!
Per cambiare le cose dobbiamo smettere di affidare le nostre speranze al domani per cominciare ad avere più fiducia in noi stessi, oggi.
Cosa fai durante il giorno?
Evitando le cose che non posso raccontare, mi alzo di solito a mezzogiorno perchè la notte prima ho fatto le 5 a scrivere, leggere e progettare le mie cose e definire quelle delle persone che lavorano con me. Quando mi sveglio ho quasi sempre addosso i pantaloni della tuta (o del pigiama) col buco sul ginocchio.. Hai presente il buchetto classico delle tute? Ecco, io le tute e i pigiami ce li ho tutti così: col buchetto. Mi alzo, mi lavo, vado in cucina e mangio un po’ di bresaola, poi durante il giorno scrivo o telefono a quelli che mi hanno cercato, non a tutti ovviamente.. alcuni è sempre meglio non richiamarli. Esco, vado a prendere mio figlio all’asilo, torno a casa, cucino e finito di cenare mi metto a scrivere fino alle 5 del mattino, poi m’infilo il pigiama col buchetto e vado a letto.
Qual'è il disco che ti ha cambiato la vita?
Sarà pure una risposta scontata ma ovviamente sono molti i dischi e le opere d’arte in generale che in più momenti hanno cambiato il corso della mia vita.. Fammene dire almeno tre, dai! Allora.. In ordine sparso, direi “Una donna per amico” di Lucio Battisti. Poi i Pink Folyd con “The Dark side of the moon” e “Walls and Bridges” di John Lennon.
E cosa stai ascoltando ultimamente?
Qual'è la tua birra preferita?
Sarà pure una risposta scontata ma ovviamente sono molti i dischi e le opere d’arte in generale che in più momenti hanno cambiato il corso della mia vita.. Fammene dire almeno tre, dai! Allora.. In ordine sparso, direi “Una donna per amico” di Lucio Battisti. Poi i Pink Folyd con “The Dark side of the moon” e “Walls and Bridges” di John Lennon.
E cosa stai ascoltando ultimamente?
Tra le giovani band mi fanno impazzire i N.e.r.d. di Pharrell Williams.
La tua vacanza ideale?
Innanzitutto non desidererei stare in vacanza per un periodo troppo lungo perchè io ad essere sincero, dopo un po’ in vacanza.. mi rompo i coglioni. Siccome adoro il mare mi basterebbe una spiaggia, acqua limpida, frutta, verdura, gli amici e la mia famiglia.La tua vacanza ideale?
Qual'è la tua birra preferita?
Non sono astemio, mi piace bere ogni tanto ma a dir la verità non amo per niente parlare di alcool perchè basta accendere la tv per accorgersi che ormai da anni viene fatto passare questo messaggio ipocrita che se bevi sei alla moda, sei giovane, sei figo e io francamente non lo sopporto. S’inventano tutte queste subdole bevande colorate, sai, di tutti i tipi.. al peperoncino o all’anice stellato della Cambogia per attrarti fin da adolescente. E possono farlo tranquillamente perchè l’alcool è una droga legale, una droga utile alle casse dello stato, così anche tu un giorno avrai il sacrosanto diritto di contribuire alla ricchezza del tuo paese, scolandoti responsabilmente tutto quello che vuoi.
Come dici? Tra qualche anno avrai il fegato distrutto? Però è stato figo, dai!
Ti sarai beccato un’ictus? Quante storie, l’ictus è di moda! Sorridi!
Ecco, tutto questo, è legale.
Ma se di contro io provo a dire che per uscire dalla depressione, per salvarmi dalla noia e per rimettermi in pace col mondo fumo qualche spinello, divento subito un esempio negativo. E mentre siamo qui a prenderci in giro, in 18 stati americani è stato appena approvato l'uso medico della cannabis e in Colorado anche per quello ricreativo tanto che in quelle zone, grazie ai ricavi della vendita della Marijuana, oggi si possono costruire scuole ed asili per fare un esempio. Con la canapa ci fai i vestiti, curi l’anoressia, il glaucoma, l’asma, l’epilessia, la puoi trasformare in combustibile.. Gli hooligan non fumano Marijuana perchè come diceva il grande Bill Hicks, altrimenti nessuno di loro riuscirebbe a fare a cazzotti. L’alcool invece in questo senso li aiuta, eccome! Li eccita! Li carica! Questa è la droga che si può usare, droga autorizzata dal governo, droga giusta.
Eppure noi italiani negli anni cinquanta eravamo tra i maggiori produttori di canapa a livello europeo, pensa oggi, con la crisi che c’è.. sarebbe una risorsa economica enorme ma preferiamo lasciare tutti questi soldi in mano alla mafia.. Non è assurdo?
A quanto pare è più utile trasformarci in vecchi alcoolizzati ricurvi su qualche video poker, piuttosto che evitare di portare avanti una guerra ormai economicamente insostenibile nei confronti di una pianta medica. Io ve lo dico:
Volete davvero combattere la mafia? Allora cominciate a legalizzare la Marijuana.
Sarà una vittoria utile a tutti, fumatori e non.
Ecco, l’ho detto.
Cosa farai adesso, dopo aver finito il concerto?
Quando ho finito un concerto, se la serata è andata bene come quella di questa sera, sono al settimo cielo, è ovvio, ma so anche di aver semplicemente portato a termine una parte del mio lavoro, nulla di più.
Non ho bisogno quindi di fare lo show anche sotto al palco, per intenderci; si spengono i riflettori e il momento più interessante è proprio quando passo, in poche ore, dall’ adrenalina di una folla festante che mi ha applaudito, ha cantato e ballato con me, alla quiete della mia stanza o di una camera d’albergo.
Quel silenzio così irreale diventa fondamentale e terapeutico perchè di sicuro è il modo più utile che ho per calpestare l’ego e ricominciare a scrivere nuove canzoni.
*le foto sono state gentilmente concesse da:
(1) Alessandra Di Consoli©ph
(2,3) Thomas Maspes
(4) Giovanni Daniotti
Come dici? Tra qualche anno avrai il fegato distrutto? Però è stato figo, dai!
Ti sarai beccato un’ictus? Quante storie, l’ictus è di moda! Sorridi!
Ecco, tutto questo, è legale.
Ma se di contro io provo a dire che per uscire dalla depressione, per salvarmi dalla noia e per rimettermi in pace col mondo fumo qualche spinello, divento subito un esempio negativo. E mentre siamo qui a prenderci in giro, in 18 stati americani è stato appena approvato l'uso medico della cannabis e in Colorado anche per quello ricreativo tanto che in quelle zone, grazie ai ricavi della vendita della Marijuana, oggi si possono costruire scuole ed asili per fare un esempio. Con la canapa ci fai i vestiti, curi l’anoressia, il glaucoma, l’asma, l’epilessia, la puoi trasformare in combustibile.. Gli hooligan non fumano Marijuana perchè come diceva il grande Bill Hicks, altrimenti nessuno di loro riuscirebbe a fare a cazzotti. L’alcool invece in questo senso li aiuta, eccome! Li eccita! Li carica! Questa è la droga che si può usare, droga autorizzata dal governo, droga giusta.
Eppure noi italiani negli anni cinquanta eravamo tra i maggiori produttori di canapa a livello europeo, pensa oggi, con la crisi che c’è.. sarebbe una risorsa economica enorme ma preferiamo lasciare tutti questi soldi in mano alla mafia.. Non è assurdo?
A quanto pare è più utile trasformarci in vecchi alcoolizzati ricurvi su qualche video poker, piuttosto che evitare di portare avanti una guerra ormai economicamente insostenibile nei confronti di una pianta medica. Io ve lo dico:
Volete davvero combattere la mafia? Allora cominciate a legalizzare la Marijuana.
Sarà una vittoria utile a tutti, fumatori e non.
Ecco, l’ho detto.
Cosa farai adesso, dopo aver finito il concerto?
Quando ho finito un concerto, se la serata è andata bene come quella di questa sera, sono al settimo cielo, è ovvio, ma so anche di aver semplicemente portato a termine una parte del mio lavoro, nulla di più.
Non ho bisogno quindi di fare lo show anche sotto al palco, per intenderci; si spengono i riflettori e il momento più interessante è proprio quando passo, in poche ore, dall’ adrenalina di una folla festante che mi ha applaudito, ha cantato e ballato con me, alla quiete della mia stanza o di una camera d’albergo.
Quel silenzio così irreale diventa fondamentale e terapeutico perchè di sicuro è il modo più utile che ho per calpestare l’ego e ricominciare a scrivere nuove canzoni.
*le foto sono state gentilmente concesse da:
(1) Alessandra Di Consoli©ph
(2,3) Thomas Maspes
(4) Giovanni Daniotti
occhio ai movimenti
- eccoci che si fa? partiamo? -
- vorresti…però chi lo sa, se lasciare agli altri il paese è la soluzione -
- muoviti via di qua, scappiamo lontano -
- non lo so e non mi va. Io devo fare la rivoluzione, non posso perdere quest’occasione -
all you've been you'll never be,
if you do not try a new reaction.
all you've been you'll never be,
if you do not try,
if you do not cry.
occhio, occhio, occhio ai movimenti,
occhio, occhio, occhio ai movimenti.
- eccoci,
che si fa? balliamo? -
- oh, non lo so.. e non mi va, non posso fare la rivoluzione
la voglio perdere questa occasione -
all you've been you'll never be,
if you do not try a new reaction.
all you've been you'll never be,
if you do not try,
if you do not cry.
occhio, occhio, occhio ai movimenti,
occhio, occhio, occhio ai movimenti.
grande Gianni Resta
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