venerdì 22 novembre 2013

julia kent al teatrino di villa reale - monza, 16 novembre 2013

sabato 16 novembre è stata una serata intrigante sotto ogni punto di vista. partiva l’undicesima stagione di lampi, la rassegna di musica nuova, diretta dal brillante saul beretta, per l’associazione musicamorfosi. nelle passate edizioni, la kermesse, ha sempre proposto artisti di grandissimo valore, cercando di privilegiare coloro che percorrevano le strade meno battute della musica, spesso le più affascinanti, oltre che quelle preferite dal vostro capitano cook. da mario brunello ai la crus, da tigran a giovanni venosta, passando per fabrizio bosso, stefano bollani, mario brunello, ernst reijseger, giovanni falzone, uri caine, gaia cuatro, violons barbares e numerosi altri, tutti si sono avvicendati sui palchi monzesi, via via utilizzati nelle scorse edizioni della manifestazione. 
quest’anno il programma è ancora più orientato a mettere in luce artisti quasi sconosciuti in italia. il sottotitolo della rassegna è w il teatrino, proprio perché si ritorna esattamente al punto in cui si era partiti: il teatrino della villa reale di monza. il meraviglioso gioiello, che tra poco chiuderà per i necessari restauri, è stato costruito nel 1806 su progetto di luigi canonica, possiede 120 posti a sedere, ed è situato nell’ala sinistra della villa. le sue poltrone ed i suoi affreschi permettono un percorso a ritroso nel passato, recuperando le atmosfere di un mondo che non c’è più. allo stesso modo, per la serata che ho vissuto, hanno rappresentato l'ambiente ideale per farsi completamente coinvolgere dalla performance intima di julia kent
violoncellista canadese, ma newyorkese d’adozione, ci ha incantati facendoci perdere la nozione del tempo, abbandonati nell'ascolto del suo violoncello nero in fibra di carbonio; ci ha ipnotizzati con le sue mani affusolate che, agili, sinuose, ma allo stesso tempo energiche e nervose, scorrevano sullo strumento come possedute da vita propria. i suoi piedi nudi, con abili tocchi leggeri e sequenziali, hanno pilotato i vari campionatori e gestito i loop con i quali julia ha sovrapposto e stratificato le sonorità prodotte dal suo magico strumento. le musiche sono state tratte in gran parte dall’ultimo album character, pubblicato a marzo 2013. 
si tratta forse del suo lavoro più personale, in quanto influenzato più da uno stato emotivo interiore che da atmosfere esterne, come accaduto in passato. l’ispirazione è nata dal concetto che noi tutti siamo personaggi (characters) nella narrazione della nostro vivere quotidiano, anche se non necessariamente abbiamo il controllo di questo racconto, come invece accade per lo scrittore. il disco è diventato così l’occasione per descrivere in musica le svolte inaspettate che possono attendere ognuno di noi, lungo il percorso della vita. l’elettronica è un ingrediente importante di questa opera musicale, tesa sempre a creare suoni che siano complementari o in contrasto con le qualità timbriche del violoncello. 
quello che julia offre è un viaggio in cui sperimentazione ed intensità espressiva rimangono in perfetto equilibrio accompagnando chi l’ascolta alla scoperta di quella che lei stessa definisce una "mappa interiore”, fatta essenzialmente di percorsi cupi, introversi, magnetici. questa dimensione l'ho vissuta e fatta mia completamente sabato sera: condotto per mano da julia mi sono immerso nelle atmosfere di un universo fatto di suoni minimali, che mi hanno spinto a volteggiare ad occhi chiusi, in bilico, tra il passato del suo strumento ed il presente della sovrapposizioni sonore ed elettroniche. 
il pubblico è rimasto inesorabilmente stregato da questa dolce e delicata ragazza cresciuta a vancouver, che vanta illustri collaborazioni (da anthony and the johnson a devendra banhart, da ben weaver a teho teardo), ed ha introdotto buona parte dei brani in un inaspettato, ottimo italiano. fermarsi e, con lentezza, ritornare in naturale sintonia con il nostro mondo interiore. lasciare in libertà emozioni profonde riscoprendo il piacere di condividerle. 
il tutto, partendo da proposte che solletichino una curiosità autentica, nel desiderio di coltivare la scoperta ed il confronto nei riguardi di culture e tradizioni differenti dalle nostre. questo mi sembra sia lo spirito che muove ogni singolo appuntamento di musicamorfosi. in questi tempi complicati, in cui sarebbe forse più facile restare chiusi e ripiegati su sè stessi, un opportunità di "aprirsi" e contaminarsi che credo meriti davvero di essere vissuta... 
la data monzese comprendeva due set che hanno registrato il tutto esaurito, ottimo auspicio per gli organizzatori nella prosecuzione del programma. 

ecco i prossimi appuntamenti della stagione: 

sabato 21 dicembre 2013 al teatrino di corte della villa reale di monza 
nika & marko | a night before christmas
voce e chitarra (slovenia)

domenica 19 gennaio 2014 al teatro villoresi di monza
vincent peirani & ulf wakenius | vagabondi 
fisarmonica, chitarra e voci (francia | svezia)

sabato 22 febbraio 2014 
al teatrino di corte della villa reale di monza 
lula pena | post fado
voce e chitarra (portogallo)

sabato 29 marzo, al teatro villoresi di monza
giovanni falzone | la banda del teatrino
giovanni falzone contemporary orchestra con la partecipazione dell'extracoro di arsene duevi (italia)

sabato 12 aprile, al teatro villoresi di monza
amira & bosko | sarajevo mon amour
voce e chitarra (bosnia erzegovina)




crediti foto:
(1) cristina crippi

(2) (5) (6) (7) giorgio cottini
(3) (4) (8) antonello longo

grazie a ellebi per il prezioso aiuto

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