da subito non vogliono porsi limiti nella comunicabilità, per questo scelgono come lingua espressiva l’inglese e adottano un nome il cui significato è aperto a diverse interpretazioni. l’ofelia di riferimento, quella della tragedia shakespeariana, infatti, muore, ma loro, con naturalezza, preferiscono immaginarla addormentata. la sfida è, attraverso la musica e i testi, riuscire a dare piena voce ai suoi sogni. la band ha all’attivo due album di cui, il secondo, è uscito il marzo scorso. si intitola bloodroot, prendendo il nome da un fiore molto usato dagli indiani d’america, sia come pianta medicinale, che come filtro d’amore, che per dipingersi il volto. il disco contiene nove tracce brevi, intense, misteriose, che hanno per protagonista il tema delle proprie origini, delle radici...
“io sento di non appartenere a nessun luogo fisico - così racconta francesca -
i miei sono luoghi mentali, più che geografici. una dimensione onirica in cui ci si trova bene“.
molto interessante è la costruzione musicale di ogni brano che ha l’obiettivo finale di creare un’atmosfera che avvolga e coinvolga chi ascolta. si parte dall’improvvisazione, creando poi una struttura più o meno definita, su cui andare a “togliere”, colorando con le diverse influenze musicali, ma filtrate dal sentire personale di ognuno. proprio per questo approccio così articolato, la loro musica è stata definita nei modi più disparati che vanno dal new wave, alla neo-psichedelia, all’ alt-pop, al post-rock allo shoegaze, ma in fondo le classificazioni cosa importano…
magic ring, brano impreziosito dalla voce eterea di francesca, è un esempio di come gli ofelia sappiano realmente attrarre nel loro mondo in cui musica, cinema, letteratura, psicologia si fondono in modo affascinante.
i miei sono luoghi mentali, più che geografici. una dimensione onirica in cui ci si trova bene“.
molto interessante è la costruzione musicale di ogni brano che ha l’obiettivo finale di creare un’atmosfera che avvolga e coinvolga chi ascolta. si parte dall’improvvisazione, creando poi una struttura più o meno definita, su cui andare a “togliere”, colorando con le diverse influenze musicali, ma filtrate dal sentire personale di ognuno. proprio per questo approccio così articolato, la loro musica è stata definita nei modi più disparati che vanno dal new wave, alla neo-psichedelia, all’ alt-pop, al post-rock allo shoegaze, ma in fondo le classificazioni cosa importano…
magic ring, brano impreziosito dalla voce eterea di francesca, è un esempio di come gli ofelia sappiano realmente attrarre nel loro mondo in cui musica, cinema, letteratura, psicologia si fondono in modo affascinante.
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