un bianco e nero contemporaneo, e l’occhio di nuovo appuntito come lama a osservare un’adolescenza senza età. una gioventù assente eppure dilatata, tatuata e segnata dai crocefissi. senza sorrisi, nessun entusiasmo, e violentemente rassegnata, a scagliarsi contro il niente e le cose inanimate. il fare come unico obiettivo, non importa cosa, l’importante è farlo, ora e adesso.
la regia è del visionario sterven jonger ma poteva anche essere di gus van sant o di larry clark. con uno solenne alessandro raina a fare le sue apparizioni. Certo, un po’ di stereotipo tatuato c’è, con tanto di carrelli del supermercato, macchina rubata, vetri rotti. del resto, se è verità, così gli amor fou la fotografano.
"qual è la mia idea di giovinezza? ho trentacinque anni e mi sento in un momento di passaggio di vita strano in cui mi viene difficile rispondere. ovviamente non è solo una questione anagrafica, oggi i cinquantenni sono considerati di mezza età. la giovinezza attiene anche alla mente, alla curiosità di scoprire cose nuove..." (alessandro raina)
i 400 colpi
io non ho nessunissima paura di dire che non è
come raccontavano quando eravamo poco piuù
che primule non schiuse
perchè solo dentro a un indiviso gesto di cui noi siamo il fine
sopravviverà la forma delle troppe cose che ti toglierò
se non avrò un posto nella tua voce
se non avrò piu' aria nelle mie ali
e sarà semplicissimo e sarà normalissimo così
e sarà limpidissimo e sarò lontanissimo da qui
ti darò ogni singolo motivo
di dire che non c'è
un momento piu'perfetto
di quello in cui violiamo i nostri corpi vergini
perchè solo nella scelta di riconsegnarti
questo mio cuore
capirò completamente le sue conseguenze
e sarà semplicissimo
e sarà normalissimo così
e sarà limpidissimo
e sarò lontanissimo da qui
dove regnerà l'odore della tua voce
dove morirò nella bellezza delle tue mani
che non sono mai state veramente mie
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