francobeat (all’anagrafe franco naddei) è un eclettico cantautore e polistrumentista romagnolo. quello che lui presenta come “pop da biblioteca” nasce dall’incontro creativo con l’arte della scrittura. vedobeat, suo esordio del 2006, è una rilettura personale del libro mondo beat, edito da stampa alternativa, in cui le canzoni si alternano a poesie ed articoli contenuti nel volume. nel 2011 pubblica mondo fantastico, una sorta di “libro corale” musicato che introduce nel mondo dell’infanzia di gianni rodari.
nell’ottobre 2014 esce radici, che prende il titolo dalla residenza per disabili mentali le radici di san savino, riccione. lavorare con i “suoi matti” (così li definisce affettuosamente franco) ha implicato un lungo percorso: ci son voluti due anni per far scrivere loro dei testi che potessero essere musicati senza dover toccare nemmeno una virgola. tanti scritti ricchi di poesia, accanto ad una lucida e cruda visione del disagio mentale, offrono anche qualche vago accenno di speranza a che ”le cose possano cambiare”. è nato così un disco composto da undici brani che spaziano dal pop alla ballata romantica, al rap, al rock, al jazz.
un lavoro che franco ha musicato spesso di getto, cercando di rispecchiare il contenuto dei testi ed utilizzando di base il suo pane sonoro che è l’elettronica. determinante è stato l’apporto delle voci dei “protagonisti”, inserite nel disco attraverso una composizione di campionature realizzate da valeria caputo. l'album ha visto anche la collaborazione di artisti quali john de leo, i sacri cuori, santobarbaro, giacomo toni, moro, diego sapignoli (aidoru) e giuseppe righini.
pillole è l'unico testo in cui i “matti” hanno creato un vero e proprio ritornello. il nome di ogni psicofarmaco precede il refrain e l’elenco che ne è scaturito ha suggerito a franco tonalità esotiche e brasileire. da lì è andato avanti con spirito giocoso divertendosi a vestire un testo, di per se “deliziosamente crudele “, con un’atmosfera da saudade che poi sfocia nella disco-music. ne esce così un approccio davvero inedito al mondo del disagio psichico, con un testo che rivela una profonda consapevolezza di una condizione di vita fragile, ma comunque affrontata con un’ “accettazione“ ed un’ironia tali, da far invidia a noi così detti “normali”…
pillole
pillole magiche, pillole di chi è fragile, di chi non ha una vita facile.
entumin entumin entumin.
mi fai diventare il sangue acqua e la mia vita si annacqua.
le gambe sono pesanti e stanche e mi sdraio sulle panche.
pillole magiche, pillole di chi è fragile, di chi non ha una vita facile.
en en en
mi fai dormire mi fai rilassare cosi posso sognare
tutto quello che mi pare, andare dove mi pare.
pillole magiche, pillole di chi è fragile, di chi non ha una vita facile.
depakin depakin depakin
non sono più sull’altalena ma sono immensamente serena,
come una falena che non muore nella notte piena
pillole magiche, pillole di chi è fragile, di chi non ha una vita facile.
leponex leponex leponex
mi leponizzi il corpo, colori i miei globuli rossi
e i miei globuli bianchi, sfortuna se qualcuno che non ne ha tanti.
pillole magiche, pillole di chi è fragile, di chi non ha una vita facile.
risperdal risperdal risperdal
forza dello spirito, fisico rigido, stomaco acido,
pillole magiche siete perfette.
chi è costretto a prenderle ha la mente bollente, il cuore battente.
chi è costretto a prendele ha la mente annebbita, ha la mente stregata, il cuore battente.
siete magiche,magiche,magiche,magiche,magiche…
[grazie ad ellebi per il grande aiuto]
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