massimo lepre è un cantautore astigiano, trentenne. il nome d’arte, marrone quando fugge, delinea il suo rapporto con la madre terra, l’attaccamento alle radici famigliari e la fuga che da sempre lo riguarda. “nella mia vita – racconta massimo - ho iniziato a fare strada da molto giovane e in qualunque posto mi sono trovato ho promesso di ricordarmi sempre da dove son venuto, chi sono e perché sono lì”. in giovanissima età infatti se ne andò di casa inseguendo la passione della cucina. il grande impegno gli ha consentito di raggiungere importanti risultati a numerosi concorsi, anche internazionali, ed ha aperto anche un ristorante, in sardegna. pian piano, però, si è accorto che passare tutto il suo tempo dentro una cucina non è quello a cui aspirava veramente. il cambio di vita era nell'aria: mollare tutto per andare a vivere in una casetta nel bosco, allontanandosi dal denaro, ma avendo a disposizione tutto il tempo libero.
le nove canzoni raccontano un mondo di valori semplici, lo scambio, il reciproco sostegno e sono praticamente un inno alla povertà. dopo la vittoria del premio l'artista che non c'era 2013, è arrivata anche la nomination alle targhe tenco 2013 nella sezione “opera prima”.
il video della title track è stato realizzato in meno di dodici ore a costo zero, ad ennesima testimonianza della filosofia “povera” di marrone quando fugge. è un canto dolce e avvolgente, una dichiarazione d'intenti liberatoria, che esprime tutta la possibile serenità riconquistabile solo tornando in contatto con l'essenza delle cose...
*foto di claudia fresu
il prefagiolismo
pedalerò incontro a quella carta filigrana
che per poco mi farà sentire ancora uno di voi
sorriderò guardando l'automobilista con i lombi atrofizzati
e gli occhi tristi di una ragazza ricca
di una ragazza ricca...
ma quanto è ricca la mia vita per tre ore al giorno di lavoro
povera nuova vita mia sei il mio tesoro
mi nutrirò non inquinando l'intestino con sostanze care morte
e tanta chimica e finzione
poi piangerò per tutto quello che si è perso nella fretta
e nel lavoro a tempo pieno e malattia e veleno
e malattia e veleno...
ma quanto è ricca la mia vita per tre ore al giorno di lavoro
povera intelligenza mia ora sei mia
mi leverò di dosso quello che per tempo mi ha vestito
ed annodato snaturando ogni mio respiro
e poi vivrò come una favola in un bosco
dove regna povertà e felicità, disobbedienza verso chi
disobbedienza verso chi...
ma quanto è ricca la mia vita riscoprendo le piccole cose
mia odiata carta filigrana regnerai altrove
ma quanto è ricca la mia vita riscoprendo le piccole cose
mia odiata carta filigrana regnerai altrove
*foto di claudia fresu
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