nel loro progetto c’è soprattutto il desiderio di divertirsi e divertire, con apparente disimpegno e semplicità, a colpi di chitarra elettrica e melodie contagiose. non prendersi troppo sul serio, mantenere una orecchiabilità radiofonica, ma, allo stesso tempo, non far mancare "sostanza" ai contenuti dei testi. questo caratterizza i jonny blitz al loro album di debutto, musica per chi l’ascolta la prima volta.
ognuno di loro appartiene ad un pianeta musicale diverso per cui, nelle nove tracce che compongono il lavoro, capita che, all’interno anche dello stesso brano, con disinvoltura, si passi da un rock potente a venature surf a momenti di puro pop. L’apertura del disco, è affidata a tarli, anche primo singolo estratto. leggerezza che pervade tutto il pezzo, ma se l’inizio e il finale propongono una melodia minimalista, lo sviluppo centrale è un riuscito mix fra intrecci strumentali ed uso corale della voce. il relativo videoclip è stato girato a roma nel mese di aprile 2013, tra villa pamphilj e il quartiere san lorenzo, con piccole escursioni fino a via della lungara. si tratta di un concept surreale, argutamente leggero e divertente, che offre anche spunti di riflessione personale: in un parco, un albero decide di sradicarsi per seguire una ragazza che gli ha rivolto parola, ma si renderà presto conto che la città è un luogo pieno di insidie, non adatto a lui… la regia è affidata in maniera collettiva ad alessia di risio, carlo lazzari, francesco belcecchi e claudio cerasoli, divisi fra riprese, montaggio e fotografia.
tarli
come mai? io vorrei sapere come mai
io vorrei sapere come mai ti parlo
dato che tu non puoi farlo
come fai? io vorrei sapere come fai
io vorrei sapere come fai coi tarli
li senti mai mangiare le tue carni?
come fa, io vorrei sapere come fa
io vorrei sapere come fanno gli alberi
che i tarli che ho per la testa
non riesco a sopportarli
mi parlano di notte
rosicchiando ogni storia
nella mia memoria
mi parlano e non dormo più
da quando il cielo non è blu
e piove piove piove, piogge acide
però mi piace che scendano placide
piano piano piango, come un salice
si ma di felicità, che non ritornerà
mi guardano di notte
scavano dentro ogni storia
nella mia memoria
mi parlano e non dormo più
da quando il cielo non è blu
mi tarlano di notte
ripercorrendo ogni storia
nella mia memoria
mi tarlano e non dormo più
da quando il cielo non è blu
come mai? io vorrei sapere come mai
io vorrei sapere come mai ti parlo
dato che tu non puoi farlo.
Nessun commento:
Posta un commento